È una delle più grandi feste del Bhutan. Si tiene nella capitale per 3 giorni a partire dal decimo giorno dell’ottavo mese del calendario lunare. Fu istituito dal quarto Druk Desi (governante temporale) del paese, Tenzin Rabgye (1638-1696), nel 1670 nell’ottavo mese del calendario bhutanese per commemorare la nascita del Guru Rinpoche. Si svolge nel cortile del Tashichhodzong ed è considerato uno dei più bei Tshechu del Bhutan occidentale. Migliaia di persone arrivano dagli altri distretti per partecipare alla festa. Questa è preceduta da giorni e notti di preghiere e rituali per invocare gli dei. Essendo una festa religiosa, si ritiene che partecipandovi si guadagnino dei meriti. Ma è anche un raduno annuale in cui le persone si riuniscono per gioire insieme, indossando gli abiti della festa. Per far sì che il Bhutan goda di una perpetua felicità, molti sapienti lama istituirono la tradizione di eseguire danze, durante le quali si invocano gli dei Tantrici. Grazie al loro potere e alla loro benedizione, il male è annientato e pace e gioia possono regnare. Quando fu istituita, la festa consisteva solo in poche danze eseguite dai soli monaci. Queste erano: la Zhana chham (danza dei cappelli neri) e la Zhana Nga Chham (danza dei 21 cappelli neri), la Durdag (danza dei signori della Cremazione), e la Tungam chham (danza delle divinità terrificanti). La festa subì un cambiamento nel 1950, quando il terzo re Jigma Dorji Wangchuck introdusse numerosi Boed chham (danze in maschera eseguite da monaci laici). Tale aggiunta ha accresciuto il colore e la ricchezza del festival senza comprometterne il significato spirituale. Le danze in maschera come la Guru Tshengye (8 manifestazioni del Guru) e la Shaw Shachi (danza dei cervi) sono molto apprezzate perché simili a quelle teatrali. Eguale importanza hanno gli Atsaras, che sono molto più che banali clown. Sono i dupthob (o Acharya, cioè l’ordine degli insegnanti che solo può permettersi di burlarsi del credo buddhista), che forniscono protezione. Si ritiene che le danze e gli scherzi degli Atsara blocchino l’ingresso alle forze del male e impediscano loro di causare danni durante il Tshechu. Gli Atsara moderni recitano anche brevi scenette per diffondere messaggi di salute e di sensibilizzazione sociale. Per gli agricoltori, il Tshechu è anche visto come una pausa dalla vita nelle fattorie. E’ l’occasione per festeggiare, ricevere le benedizioni e pregare per la salute e la felicità.
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