- by Conscious Journeys
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Il desiderio di partire da soli per un viaggio sta diventando una modalità sempre più diffusa e interessante per molte persone. Il motivo di questa scelta è piuttosto evidente poiché non è semplice riuscire a individuare la persona in sintonia con noi, con la quale condividere il viaggio che ci porta verso la destinazione che sogniamo da tempo di visitare. Tra le nostre amicizie, infatti, possono esserci persone che hanno gusti completamente diversi dai nostri e, a volte, il nostro stesso partner differisce da noi in fatto di preferenze, senza contare poi i casi in cui veniamo piantati in asso proprio dall’amico/a che fino a poco prima si era reso disponibile a partire con noi.
Si può anche decidere di viaggiare da soli per il desiderio di partire per un viaggio interiore, scoprirsi e mettersi in gioco, misurarsi con il mondo esterno per comprendere meglio se stessi.
Decidere di partire da soli comporta comunque tutta una serie di accorgimenti fondamentali che sono ovviamente diversi da quelli che riguardano il viaggiare in gruppo o comunque insieme a qualcuno che conosciamo.
È innegabile, e dobbiamo ammetterlo, che intraprendere un viaggio in solitaria è qualcosa che può portarci esperienze ed emozioni intense, irripetibili. Se questo stile di viaggio vi affascina e ne state valutando la fattibilità, avrete bisogno di soffermarvi su alcuni particolari importanti, specialmente sui pro e i contro di questo tipo di scelta. Seguiteci in questo articolo perché vi daremo informazioni il più possibile dettagliate su quali siano gli accorgimenti fondamentali da adottare per operare una scelta ragionata in merito a questa modalità di viaggio.
Partire da soli in viaggio verso una meta sognata da tempo è qualcosa che evoca nell’immaginario una forte sensazione e un coinvolgimento tali da creare un concreto impatto sul nostro mondo interiore. Uno degli aspetti che caratterizza questo particolare modo di viaggiare è l’opportunità di assaporare i luoghi dei nostri sogni in totale libertà, onorando i propri ritmi senza dover obbligatoriamente farlo insieme ad altre persone, seppure conosciute. È innegabile che, scegliere di viaggiare da soli, inneschi una sensazione quasi adrenalinica al solo pensarlo e che, in una scelta di questo tipo, giocano un ruolo importante il desiderio di avventura e il voler abbandonare pesanti schemi di routine che soffocano l’entusiasmo verso il nuovo.
Nel momento in cui si affaccia nella nostra mente il pensiero di attuare la decisione di organizzare un viaggio in solitaria, contemporaneamente si presentano dubbi e perplessità, anche di un certo spessore, che possono in qualche modo renderci confusi in merito, ecco perché valuteremo insieme i lati positivi e quelli che lo sono meno, di questo tipo di esperienza.
A onor del vero, nel viaggio in sé e per sé, ci sono solo pochi aspetti che possono definirsi totalmente negativi o positivi, distinti e acclarati, ma di questo parleremo tra poco. L’esperienza del viaggio in solitaria è qualcosa di veramente unico che stimola il senso di libertà o la percezione di avere il pieno controllo sul proprio tempo, per poterlo vivere appieno nel modo che si desidera, liberi da condizionamenti che eventuali compagni di viaggio potrebbero imporci. La felice sensazione di sentirsi liberi però deve fare i conti con alcune limitazioni o anche solo degli inconvenienti che richiedono un maggiore sforzo se si devono affrontare da soli. Un ruolo fondamentale in questa modalità di viaggio è possedere la capacità di adattamento necessaria ad affrontare in modo sereno ogni evenienza. In ogni caso è molto importante essere consapevoli di tutti i possibili risvolti di una scelta di questo tipo.
I tempi sono cambiati ed oggi, sempre più spesso rispetto a qualche decennio fa, il viaggio in solitaria è considerato un tipo di esperienza da mettere in atto e sperimentare almeno una volta nell’arco della vita.
Prima di questo cambiamento a livello socio-culturale, viaggiare da soli era considerato come un vero e proprio atto anticonformista o come una comoda soluzione per chi si ritrovava forzatamente a non avere compagni di viaggio.
Adesso il viaggio in solitaria è motivato dal senso di libertà che se ne ricava, dal fare esperienza di essere autosufficienti, dal mettersi alla prova, oppure per conoscere una nuova cultura e fare amicizie con persone diverse dal proprio ambiente, dal potersi muovere in piena autonomia senza dover sottostare a compromessi con altri.
Tale tendenza è comprovata dai dati emersi in merito alle statistiche relative al 2018 che hanno evidenziato un incremento sostanziale del 48% circa su scala mondiale in riferimento a chi ha prenotato il proprio viaggio in solitaria sia per quanto riguarda i pacchetti tutto incluso che per voli, alloggio ed escursioni. La tendenza al viaggiare da soli, dunque, è in costante aumento e questo fenomeno riguarda non solo le nuove generazioni ma qualunque fascia di età senza distinzione tra uomini e donne.
Non esiste un solo tipo di viaggio in solitaria bensì diverse opzioni. C’è chi decide di viaggiare da solo in modo integrale, curando in prima persona anche l’organizzazione del viaggio e c’è chi sceglie di partire senza avere a fianco qualcuno che conosce, ovvero partecipare ad un viaggio di gruppo con persone estranee.
Ecco che, alla base della scelta, c’è prima di tutto la valutazione del tipo di viaggio che vogliamo intraprendere e di come vogliamo realizzarlo. Alcuni suggeriscono di optare per una partenza aggregandosi ad un gruppo, così da fare esperienza dell’isolamento senza però essere troppo esposti nel caso si verificassero inconvenienti o difficoltà varie. Vi è poi chi suggerisce di abbracciare totalmente il senso di avventura e di viaggiare da soli senza alcun tipo di appoggio scartando a priori l’affiancamento ad un gruppo ritenendolo un escamotage per fuggire dal timore di sentirsi soli. Per entrambe le soluzioni esistono come abbiamo anticipato sia dei pro come dei contro che vanno assolutamente vagliati nel caso si decida di viaggiare da soli.
Ecco una piccola lista degli aspetti positivi del viaggiare in solitaria:
Viaggiare da soli comporta, però, anche una serie di svantaggi, spesso determinanti, ovvero:
Chiaramente questi sono solo alcuni esempi di pro e contro che si incontrano viaggiando da soli ma tutto dipende dalle esigenze del viaggiatore e dalla sua capacità di adattamento oltre che dalla sua predisposizione ad uscire dalla cosiddetta ‘zona di comfort’.
Viaggiare da soli ma inserendosi in un viaggio di gruppo con persone che non conosciamo è una delle opzioni disponibili quando scegliamo di partire in modo individuale. L’aspetto positivo di viaggiare all’interno di un gruppo è che veniamo accolti da un insieme di persone totalmente sconosciute che, spinte dal desiderio comune di viaggiare scelgono di sfidare loro stessi e la propria indole accettando il confronto e mettendosi in gioco, quindi anche in questo caso si vive un’esperienza di rinnovamento a apertura ben diversa da quella del viaggio assieme a persone con cui abbiamo familiarità.
Chiaramente, viaggiare in gruppo richiede che si rispettino determinate regole e questo potrebbe in qualche modo ‘limitare’ chi preferisce essere completamente autonomo sia per quanto riguarda le varie iniziative, sia per gli spostamenti o per le varie escursioni in programma.
Tuttavia, considerato il fatto che molte mete di viaggio possono comportare dei rischi se vari aspetti del viaggio non sono pianificati con cura, il vantaggio non trascurabile del viaggio con un gruppo di persone estranee consiste nel fatto che, pur mantenendo un certo grado di autonomia, saremo supportati dal gruppo in caso di problemi o imprevisti che possono verificarsi durante il viaggio.
Viaggiare totalmente da soli, come abbiamo visto, è una scelta che ci permette di accogliere una sfida importante e che scardina in modo deciso la nostra ‘comfort zone’. Ma per avere la libertà di fare esperienza di nuovi luoghi, di calarci totalmente in culture diverse dalle nostre, di stringere nuovi legami e soprattutto di conoscerci meglio nel profondo non è strettamente necessario un viaggio ‘in solitaria’, in quanto si tratta di esperienze che possiamo vivere anche viaggiando insieme a persone che non conosciamo. Chi sceglie di viaggiare completamente da solo, più che altro, dovrà impegnarsi soprattutto a pianificare in modo accurato sia gli spostamenti sia la prenotazione dell’alloggio anche se c’è chi, in alternativa, può decidere di farlo una volta arrivato a destinazione, sposando l’opzione di non restare ancorato a una rigida programmazione a beneficio di un maggior numero di esperienze e situazioni diverse.
Senza dubbio questo tipo di scelta porta in sé la possibilità di mettere alla prova la nostra capacità di imparare attraverso l’esperienza e, grazie a questa, di conoscere qualcosa in più su noi stessi, compreso il nostro grado di dipendenza dalla tecnologia e il bisogno di avere sempre tutto sotto controllo. C’è però da tenere in considerazione il fatto che questo tipo di viaggio, specialmente in alcuni paesi del Sud-Est asiatico non è propriamente consigliabile per la presenza di problematiche diverse. Appoggiarsi ad un tour operator che organizza il viaggio privato, seppure svolto individualmente, è di gran lunga la soluzione migliore per evitare brutte sorprese, pertanto in conclusione di questo articolo ci soffermeremo proprio su questo importante aspetto.
Come abbiamo già accennato, programmare un viaggio da soli richiede un’organizzazione accurata, specialmente se la nostra meta è una destinazione che sogniamo da tempo ed è molto lontana. Di seguito quattro suggerimenti da tenere assolutamente in considerazione nel caso decideste di tentare quest’avventura e organizzare il vostro primo viaggio in solitaria, validi anche nel caso decidiate di viaggiare con un gruppo di persone in un viaggio organizzato.
Ora che abbiamo deciso destinazione, meta, budget, motivazione e aver prenotato il volo, dobbiamo dedicarci alla seconda fase dell’organizzazione del nostro viaggio in solitaria. Ecco i tre punti essenziali di questo secondo step, anche in questo caso validi sia nel viaggio in solitaria sia per i viaggi in cui siamo parte di un gruppo composto da persone che non conosciamo.
Può sembrare una cosa di poco conto ma, in realtà, organizzare al meglio il proprio bagaglio quando si viaggia da soli è molto importante. Di fatto saremo noi a farci carico di trasportarlo, non avendo a fianco qualcuno con cui condividerne l’onere. La norma è che, che sia uno zaino o una valigia, i nostri bagagli non debbano essere mai troppo pesanti, per una questione di pura praticità. Viaggiare in solitaria non implica necessariamente che si opti per lo zaino piuttosto che la valigia anche se, a dire il vero, lo zaino è proprio quello che si predilige di più in questi frangenti. In ogni caso la scelta è strettamente legata alle vostre abitudini di viaggio (se siete soliti partire con lo stretto necessario o meno), dalla tipologia di viaggio che avete organizzato, dalla temperatura che troverete nel Paese che avete scelto e anche da quali attività farete una volta arrivati (escursioni o altro). Chiaramente ciascuno ha le proprie necessità ma possiamo stilare un piccolo elenco di consigli su come organizzarsi.
Se avete deciso di optare per lo zaino come bagaglio, soprattutto se è per un viaggio in solitaria, tenete come riferimento questi consigli da affiancare, ovviamente, alle vostre necessità:
Un’idea funzionale, una volta che avete scelto che cosa mettere dentro il vostro zaino, è quella di usare dove possibile le buste ‘sottovuoto’ per guadagnare spazio e stivare gli oggetti all’interno con criterio. Cercate di usare tutto lo spazio che avete a disposizione, avendo cura di posizionare gli oggetti più pesanti o ingombranti sul fondo mettendo in alto quelli che sapete vi serviranno prima o più di frequente.
Ricordate si non riempire il vostro zaino in modo eccessivo perché potreste voler tenere qualche piccolo spazio anche per eventuali acquisti che farete sul luogo prima di rientrare e potreste trovarvi ad avere difficoltà nello stivare gli oggetti prima della partenza per il rientro.
Vediamo adesso qualche suggerimento utile nel caso in cui scegliate di utilizzare una valigia per il vostro viaggio, soprattutto se viaggiate in solitaria. Ecco come organizzarla al meglio per ogni tipo di viaggio:
Un viaggio, che sia in solitaria o all’interno di un gruppo di persone che non conoscete, vi permette di avere molto tempo da dedicare a voi stessi, specialmente durante il viaggio per giungere a destinazione. Ecco dunque che potete fare buon uso di questo tempo dedicandolo alla riflessione, oppure per annotarvi sensazioni, pensieri o ancora rilassandovi nella lettura. Questo è anche un buon modo per gestire eventuali sensazioni di ansia che potrebbero in qualche modo cogliervi. Essere calati nel presente e restare concentrati sul motivo del vostro viaggio sarà la migliore cura a qualche piccolo disagio passeggero. Un’altra utile occupazione è quella di dedicare del tempo durante il viaggio, o durante gli spostamenti lunghi, per imparare qualche parola della lingua parlata nel Paese che vi ospiterà. Sono sufficienti le normali espressioni quotidiane come ‘buongiorno’, ‘grazie’, ‘per favore’ e poco altro per darvi la possibilità di sentirvi più a vostro agio nei primi giorni, una volta arrivati e contribuirà a calarvi ancora di più nell’atmosfera del luogo. Non dimenticate poi di scaricare alcune applicazioni utili come le mappe di Google, da tenere offline, un traduttore semplice per la lingua del posto e un’applicazione tipo blocco note per gli appunti che potrebbero servirvi, infine cercate anche un’app che vi dia il cambio giornaliero corretto della valuta del Paese in cui vi trovate. Una nota importante riguarda la possibilità di essere rintracciati in caso di necessità: nel caso il vostro viaggio fosse al di fuori dell’Europa, cercate informazioni per dotarvi di una scheda telefonica specifica per i turisti, così che possiate restare in contatto con i vostri cari che aggiornerete in modo regolare in merito agli spostamenti, sia per condividere con loro l’entusiasmo del viaggio sia per informarli in caso di qualunque evenienza.
Come abbiamo visto, viaggiare da soli è qualcosa che apre la mente e può portare a una salutare valutazione di noi stessi. Mettersi alla prova con un viaggio in solitaria ha senza dubbio una forte valenza esperienziale e stimola il senso di avventura, spingendoci con decisione verso il superamento dei nostri limiti, delle nostre convinzioni. Come abbiamo visto è possibile scegliere la modalità migliore, quella che si addice maggiormente alle nostre esigenze tenendo bene a mente che, in alcuni Paesi specialmente nel Sud-Est asiatico, un viaggio totalmente in solitaria non è consigliabile per il fatto che vi sono situazioni e località in cui è indispensabile avere un referente che ci possa sostenere e garantirci una maggiore sicurezza. Ecco dunque che partire senza avere a fianco qualcuno che conosciamo e appoggiandoci invece a un gruppo organizzato da un tour operator accreditato, può sicuramente dare maggiore sicurezza e tranquillità. Sicuramente desideriamo che la nostra esperienza ci lasci ricordi indimenticabili ed entusiasmanti, quindi facciamo in modo che questa scelta sia pianificata e condotta per il meglio da operatori specializzati, poiché la nostra soddisfazione e sicurezza dipende proprio da questo, specialmente in territori che non conosciamo. Il viaggio è qualcosa che parte da dentro e Guy De Maupassant ha espresso egregiamente questo concetto affermando che: “Il viaggio è una specie di porta attraverso la quale si esce dalla realtà come per penetrare in una realtà inesplorata che sembra un sogno”.
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