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Il Parco Nazionale di Khao Sok è la più grande area di foresta vergine della Thailandia del Sud e uno dei parchi più grandi del mondo, con i suoi 739 kmq, che comprendono anche i 165 kmq del Lago Cheow lan.
È situato nell’entroterra della costa della Thailandia e vanta una delle foreste pluviali sempreverdi più antiche del mondo, con una biodiversità che gareggia con quella dell’Amazzonia. Spesso i viaggiatori trascurano questo parco, in favore di zone costiere, ma chiunque inserisca una tappa qui durante il proprio viaggio in Thailandia, non rimarrà deluso.
Meravigliose rocce di arenaria e argillite si innalzano tra i 300 e i 600 m sul livello del mare. Il parco è attraversato, da Nord a Sud, da una catena montuosa calcarea, il cui punto più alto raggiunge i 950 m. Questa catena montuosa è colpita dalle piogge dei monsoni provenienti sia dal Golfo di Thailandia che dal Mare delle Andamane (la stagione piovosa va da Aprile a Dicembre), rendendola una delle regioni più umide della Thailandia con una precipitazione annuale di 3.500 mm.
Le abbondanti piogge hanno portato all’erosione delle rocce calcare, creando le suggestive formazioni carsiche visibili oggi.
Le rigogliose foreste di bambù hanno un’azione fondamentale per il terreno del parco Khao Sok, prevenendo il cedimento del suolo sulle colline e sulle rive del fiume. Il bambù è una delle piante più antiche del mondo, risalente a circa 60 milioni di anni fa, e vanta oltre 1500 specie.
Anche le piante di Liana qui crescono rapidamente, avvolgendo qualsiasi supporto verticale o orizzontale, come alberi di Takian, quindi tagliare un albero nella giungla potrebbe essere molto pericoloso, con il rischio che le liane possano trascinare anche altri alberi causando un terribile effetto domino. Molti tipi di frutti selvatici si possono trovare nel parco nazionale e servono da sostentamento per gli animali, tra questi vi sono il jackfruit, il mangostano, il durian, il rambutan, la giuggiola, il pomelo e le banane selvatiche. Piante di pepe selvatico e zenzero non sono rare.
Il parco nazionale di Khao Sok è famosissimo anche perchè qui si può ammirare il fiore più grande del mondo: il fiore del bua phut o Rafflesia kerrii, che raggiunge un diametro di 90 cm e, in Thailandia, cresce solo a Khao Sok. Ciò ha reso il parco di Khao Sok una metà prediletta da biologi e appassionati del settore. Per quanto riguarda la fauna, si stima a Khao Sok siano ospitate più del 5% delle specie del mondo. I mammiferi selvatici includono: tapiro malese, elefante asiatico, tigre, cervo sambar, orso, gaur (bovino selvatico), banteng, capre serow, cinghiale, macaco nemestrino o “dalla coda di maiale”, scimmie entelli, gibboni dalle mani bianche, scoiattolo, muntjak, tragulo (il più piccolo animale ungulato del mondo).
Inoltre, l’unico centopiedi anfibio conosciuto al mondo, la Scolopendra cataracta, fu scoperto su una riva vicino al parco nazionale Khao Sok nel 2001.
Ingresso del parco nazionale Khao Sok
Pare che l’area oggi ricoperta da Khao Sok abbia oltre 160 milioni di anni e si sia originata attraverso movimenti tettonici, cambiamenti climatici, erosioni e accumuli di sedimenti.
Circa 300 milioni di anni fa, in questa regione, acque basse e temperature calde hanno portato alla creazione di un’enorme barriera corallina, circa 5 volte più grande della Grande Barriera Corallina in Australia, che originariamente si estendeva dalla Cina fino al Borneo.
A causa della collisione delle placche indiana ed euroasiatica si formò l’Himalaya e l’attuale Thailandia si spostò vicino alla spaccatura continentale e le rocce calcaree furono spinte verso l’alto creando le creste calcaree per le quali la regione è conosciuta oggi.
Infine, lo scioglimento dei ghiacci ha determinato il paesaggio ricco di fiumi e le dozzine di cascate intorno al parco nazionale.
Poche sono le notizie dei primi insediamenti nella regione, ma sembra che le prime migrazioni arrivarono dal Borneo circa 37.000 anni a.C.. I primi resoconti di persone che vivevano a Khao Sok furono scoperti nell’800 e nel 1944 gli abitanti di questa regione furono colpiti da un’epidemia mortale, che fece un enorme numero di vittime, costringendo i pochi sopravvissuti a fuggire dall’area per stabilirsi nella vicina Takua Pa.
Dal 1975 al 1982, in un momento in cui la Thailandia stava perdendo il 3% della copertura forestale all’anno a causa del disboscamento, un gruppo di studenti e ribelli comunisti costituì una fortezza nelle grotte di Khao Sok. Sistemati al riparo della foresta pluviale, hanno agito come guerriglieri contro il governo thailandese, inavvertitamente mantenendo i taglialegna, i minatori e i cacciatori ai margini del parco, consentendo alla giungla e ai suoi abitanti di prosperare. Inconsapevolmente, quegli uomini hanno protetto una delle foreste più antiche del mondo.
Dal Dicembre 1980 Khao Sok divenne un parco nazionale, giustamente tutelato e protetto dal governo. Solo 2 anni dopo la EGAT (Electricity Generating Authority of Thailand) avviò i lavori per la costruzione della diga Ratchaprapha, alta ben 94 metri, bloccando il fiume Klong Saeng, un affluente del fiume Phum Duang e creando un lago di 165 km quadrati all’interno del parco Khao Sok.
La diga serviva per fornire energia elettrica al sud del paese, ma il lago è diventato anche una importante destinazione turistica. C’erano diverse specie di animali che dovevano essere spostati in barca o elicottero, per evitare che morissero di annegamento o di fame, mentre il lago si riempiva (il processo fu lento, circa 3 anni), per poi essere reinsediati.
Nell’arco di 18 mesi furono salvati 1.364 animali di 116 specie diverse, ma uno studio del 1995 ha rivelato che sfortunatamente abbiamo perso circa 52 specie di pesci del fiume che non potevano sopravvivere nell’acqua stagnante. Prima di inondare un’area così vasta, furono spostate ben 385 famiglie del villaggio di Ban Chiew Lan.
Inoltre, il progetto comprendeva anche l’introduzione di piantagioni di gomma e altre opportunità agricole come pollame, frutteti, orticultura e pesca in bacino, insieme ai programmi di formazione e alle linee di credito necessari per sostenere i redditi degli agricoltori. Ogni famiglia ha ricevuto 19 rai (7,2 acri) di piantagioni di gomma e una rai (0,39 acri) per la loro abitazione.
Come parte del risarcimento, le famiglie reinsediate hanno ricevuto 1.000 baht mensili. Il reinsediamento ha portato alla creazione di infrastrutture pubbliche di base, sistemi di approvvigionamento idrico e edifici pubblici come scuole, commissariato di polizia, centro medico e sala della comunità, tutti costruiti dal governo thailandese.
Oggi il lago è talmente bello, perfettamente immerso nella natura circostante, che risulta difficile credere sia artificiale. Per apprezzare pienamente la tranquillità del lago, è possibile pernottare in una casa galleggiante, cui si giunge con un’emozionante corsa in barca a coda lunga attraverso il vasto lago. L’alloggio è rustico, ma la bellezza del lago, la suggestiva nebbia all’alba e i richiami degli animali lo fanno facilmente dimenticare.
L’enorme biodiversità del Parco
Il Khao Sok National Park offre varie attività per i turisti che amano l’avventura come:
Esperienze da svolgere nel Parco Khao Sok
Conscious Journeys include una tappa nello spettacolare Parco nazionale di Khao Sok nel tour I tesori nascosti della Thailandia, che comprende anche la visita di Bangkok, Kuraburi e di un altro dei parchi nazionali Thailandia, quello di Koh Surin, che ospita l’antica popolazione dei Moken.
Durante il soggiorno nel parco Khao Sok, si soggiornerà proprio nelle case galleggianti sul lago, per garantire una esperienza immersiva nella natura del parco.
Le millenarie rocce calcaree del Parco Nazionale
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