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Thrissur è la quarta città più grande dello stato indiano del Kerala e capitale dell’omonimo distretto. Ne è considerata la capitale culturale, per via delle inclinazioni culturali, spirituali e religiose che l’hanno caratterizzata nel corso della storia. Il nome Thrissur è una forma abbreviata della parola Malayalam Thiru-Shiva-Per-Ur e si traduce letteralmente in “La città con il nome del signore Shiva”. Tale nome è dovuto alla caratteristica più importante della città, cioè il Tempio Vadakkumnathan, che ha Shiva come sua divinità presiedente. Una spiegazione alternativa è Thri-Shiva-Perur, che significa “luogo con tre famosi templi di Shiva”, che sarebbero il Tempio di Vadakkumnathan, il tempio di Kottapuram Shiva e il Tempio Siva di Poonkunnam. La città è costruita proprio attorno a un poggio di 65 acri (26 ettari) chiamato Thekkinkadu Maidan, che ospita proprio il tempio di Vadakkumnathan.
Il distretto ha sicuramente svolto un ruolo significativo nella promozione delle relazioni commerciali e culturali tra il Kerala e il mondo esterno nel periodo antico e nel porre le basi per una cultura cosmopolita e variegata. La municipalità di Kodungalloor ricevette il titolo di “Primum Emporium India”, poiché per prima diede rifugio a tutte e tre le comunità che hanno contribuito alla prosperità di Malabar, cristiani, ebrei e musulmani. Per questo qui si trovano templi, ma anche chiese cattoliche, come la Cattedrale di Nostra Signora di Lourdes e la Basilica di Nostra Signora del Dolore, la più grande chiesa cristiana dell’India.
Storicamente Thrissur è stato un centro di studi indù ed infatti qui sorgono alcuni dei più importanti templi dello shaivismo indù, tra cui anche quello di Vadakunnathan, e della scuola induista vaisnava, come il tempio di Guruvayur. Ha aperto le porte per arabi, romani, portoghesi, olandesi e inglesi. Thrissur è il luogo in cui Cristianesimo, Islam ed Ebraismo sono entrati nel sub continente indiano ed alcuni testi affermano che Tommaso Apostolo sia stato qui 2000 anni fa. La prima moschea indiana fu inaugurata nel 629 d.C., a dimostrazione della grande apertura e accoglienza che hanno sempre contraddistinto questa città.
Dai ritrovamenti dell’area, Thrissur doveva essere un sito di insediamento umano già dall’età della pietra. Ciò è evidenziato dalla presenza di monumenti megalitici a Ramavarmapuram, Kuttoor, Cherur e Villadam. Appartengono all’era megalitica del Kerala, ma non sono stati datati esattamente. Il Ramavarmapuram Menhir è anche considerato un monumento appartenente al periodo Sangam nella storia dell’India meridionale. Altri monumenti monolitici come i dolmen e le grotte scavate nella roccia sono a Porkulam, Chiramanengad, Eyyal, Kattakambal e Kakkad. Secondo gli storici, i Dolmen sono luoghi di sepoltura.
La prima storia politica di Thrissur è legata alla dinastia Chera, che governò vaste porzioni del Kerala per diversi secoli (dal V a.C. al VII d.C.). Già nel periodo antico e medievale il distretto svolse un ruolo centrale nel promuovere relazioni commerciali tra il Kerala e il mondo esterno, ponendo le basi per la cosmopolita e composita che ancora oggi caratterizza la città.
Successivamente Thrissur passò sotto il controllo del Regno di Cochin, ma le testimonianze scritte a riguardo sono poche e per lo più leggende poco attendibili. Nel XVI secolo giunsero i Portoghesi, che per circa due secoli controllarono la zona, finché Olandesi e Inglesi non minarono il loro dominio. Per un breve periodo, dal 1773 al 1790, Thrissur fu sottratta al regno di Cochin dal re Mysore Hyder Ali, ma fu presto ripresa da Raja Rama Varma, noto come Sakthan Thampuran, iniziatore del Thrissur Pooram. Dal 1805 si ebbe il dominio inglese, che terminò molto più tardi, nel 1947, quando l’India ottenne l’indipendenza dalla Gran Bretagna.
Ancora oggi, Thrissur continua ad essere un importante centro accademico, vantando molte scuole, college, università e accademie rinomate. È anche un centro finanziario, ospitando sedi di alcune importanti banche locali.
Thrissur ha un ricco patrimonio storico e culturale in quanto è stato influenzato e arricchito sia da fonti indiane che da fonti europee e arabe durante l’epoca medievale e coloniale. La Puli Kali, nota anche come Kaduvakali, è la forma d’arte che riguarda la pittura del corpo e che viene praticata e spesso esposta durante le feste come Onam. Un altro centro culturale di Thrissur è la caffetteria indiana fondata nel 1958. Ci sono molte scuole e rinomati college d’arte a Thrissur come la Kerala Sangeetha Nataka Academy e la Kerala Sahitya Academy. Questa città ospita anche il proprio festival del cinema, che è il Thrissur International Film Festival, uno tra i molti eventi culturali che si susseguono durante tutto l’anno.
Uno dei più famosi eventi culturali di Thrissur è legato proprio al Tempio di Vadakkumnathan ed è il festival di “Thrissur Pooram”, famoso in tutto il mondo e motivo di attrazione per un buon numero di turisti e viaggiatori. Durante il festival una processione di elefanti decorati marcia attraverso la città fino al suddetto tempio.
Il festival iniziò per volere del Maharaja di Cochin, Raja Rama Varma, noto anche come Sakthan Thampuran. Prima di esso il più grande Pooram del Kerala era l’Arattupuzha Pooram, celebrato ancora oggi. A questo festival partecipavano molti templi di Thrissur, ma un anno, a causa delle incessanti piogge, giunsero in ritardo e gli fu negato l’accesso. I rappresentanti dei templi andarono a lamentarsi con il Maharaja per l’accaduto e nel 1798 egli unificò i dieci templi situati attorno al Tempio di Vadakkumnathan, dedicato a Shiva, e diede l’avvio ad un nuovo Pooram nella città di Thrissur. Sakthan Thampuran divise anche i templi in due gruppi, quello occidentale è il Thiruvambady, mentre l’orientale è il Paramekkavu.
Durante il Pooram gli altri templi mandano processioni in onore di Shiva, ma l’evento che segna l’inizio delle celebrazioni avviene sette giorni prima del Thrissur Pooram, con la cerimonia dell’alzabandiera, a cui partecipano tutti i templi e che è accompagnata da uno spettacolo pirotecnico.
Quattro giorni dopo c’è il Sample Vedikettu, uno spettacolo pirotecnico di un’ora con fuochi d’artificio innovativi e insoliti. Esso è organizzato in collaborazione tra i due gruppi di templi.
Durante il quarto e quinto giorno prima del Pooram, i templi Thiruvambady e Paramekkavu mostrano le decorazioni per l’elefante d’oro (la cappa che lo ricopre, il ventaglio ornamentale di piume di pavone, le campane sacre, gli ombrelli decorativi ecc), rispettivamente nella Church Mission Society High School e nell’Agrasala.
Il Pooram vero e proprio inizia con una processione con gli elefanti decorati; a seguire esibizioni di tantissimi artisti e musica tradizionale. Al termine del Pooram, entrambi i gruppi di templi entrano nel tempio dal portale principale, escono attraverso il cancello meridionale e si schierano faccia a faccia. I due gruppi si scambiano gli ombrelli colorati e artigianali, che decorano la parte superiore degli elefanti, chiamati Kudamattom, e questo è uno dei riti più affascinanti del Pooram.
Ciò che colpisce in modo particolare, è l’alto coinvolgimento nei preparativi e nello svolgimento stesso di tutta la comunità, anche musulmani e cristiani collaborano per le decorazioni.
Il settimo giorno c’è lo spettacolo pirotecnico principale, cui partecipano entrambi i gruppi di templi. Dura tutta la notte e in molti restano svegli per ammirare i fuochi d’artificio. Il settimo giorno è anche quello conclusivo, che prevede la cerimonia di congedo e fuochi d’artificio finali.
Thrissur è una città affascinante e con una storia unica, un’atmosfera frizzante e un’accoglienza innata. Durante un viaggio in India del Sud, una tappa qui è quasi d’obbligo, soprattutto durante questo antico e così sentito festival hindù.
Conscious Journeys vi porta alla scoperta di Thrissur in due degli itinerari proposti in India:
Il meglio dell’India del Sud (16 gg): questo tour unisce Tamil Nadu e Kerala, partendo dal primo e poi spostandosi verso Ovest per raggiungere il secondo. Chennai, Pondicherry, Periyar, Kumbakonam, Kochi, Thruissur e Wayanad saranno le tappe principali, ma ai luoghi più noti e imperdibili, saranno abbinate visite ai villaggi locali, per scoprirne la quotidianità e la cultura e incontri con le associazioni che si impegnano a tutelare la biodiversità dell’India meridionale.
Kerala Inesplorato (12 gg): partendo da Bangalore/Mysore, si scende pian piano verso sud, passando per Wayanad, Guruvayoor, Thrissur, Kochi, Alleppey e Varkala. Non mancheranno le visite ai villaggi e alle iniziative di turismo sostenibile. Una visuale a 360° sul verde Kerala, che porterà i viaggiatori a scoprirne le forestem, le spiagge, ma anche l’immenso patrimonio culturale.
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