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Mamallapuram (o Mahabalipuram) è una città indiana dello stato meridionale del Tamil Nadu con origini antichissime. Già nel VII secolo Mamallapuram era il più importante porto della dinastia Pallava e sembra che il nome stesso della città derivi da quello del sovrano pallava Narasimhavarman, detto Mamallan cioè “grande lottatore”. I tanti e pregiati edifici costruiti tra il VII ed il IX secolo hanno fatto sì che nel 1984 la città fosse iscritta tra i Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO.
Oggi Mamallapuram è un parco archeologico che resta impresso nella memoria per il suo immenso valore artistico, un’arte che non si è mai arrestata dal VI secolo ad oggi. I suoi monumenti storici sono per la maggior parte monolitici e scolpiti nella pietra, con templi molto differenti tra loro, da quelli poco più che grotte a quelli riccamente decorati e intarsiati; costituiscono la prima fase dell’architettura dravidica, ma mostrano già elementi buddhisti. Si tratta di templi ricavati dalla roccia di granito, rathas monolitici (simili a carri), bassorilievi, con pilastri in stile dravidico e sculture che testimoniano l’arte risalente al periodo Pallava.
Diversi sono, dunque, i munumenti di Mamallapuram, ma il più famoso è di certo il Tempio sulla Spiaggia o Shore Temple: è la struttura più antica non solo di Mamallapuram, ma anche della regione, costruito tra il 700 ed il 728 d.C.. È il primo tempio in stile dravidico costruito assemblando blocchi di pietra, ha una struttura piramidale a 5 piani. Nonostante sia stato costruito sulle rive del golfo del Bengala, l’ingresso è stato posto sul lato occidentale, lontano dal mare. Un ciclone spazzò via l’intera struttura, che fu poi meticolosamente ricostruita.
La Discesa del Gange o La Penitenza di Arjuna è un grande bassorilievo all’aperto, scolpito in un unico blocco di granito lungo 29 metri e alto 9, ricoperto da più di 100 figure, alcune realistiche altre di fantasia. La scena raffigurata si presta a due interpretazioni, cioè la discesa della dea Ganga (nella forma delle acque del Gange) sulla terra, oppure la penitenza dell’eroe epico Arjuna. La figura scheletrica accompagnata dal dio Shiva potrebbe essere quella del re guerriero Arjuna del racconto epico Mahabharata; egli per ottenere l’arma di Shiva e sconfiggere i suoi nemici trascorse molti anni nella foresta come un asceta, ma ci sono altri indizi che non quadrano. Al centro della scena si vede un fiume che cade dalla sommità, accolto dai semidei serpenti Naga, dagli uomini e dagli animali, richiamando il racconto della mitica discesa del Gange sulla terra. Dunque i dubbi restano, ma forse questo alone di mistero era voluto e accresce il fascino che avvolge Mamallapuram e il suo passato.
I Pancha Rathas sono 5 monoliti piramidali affiancati da gigantesche sculture di animali. Risalgono al VII secolo e sono attribuiti al re Mahendravarman e a suoi figlio Narasimhavarman I, che regnarono su Mamallapuram dal 630 al 680 d.C.. Portano il nome dei 5 figli di Pandava, del poema epico di Mahabharata, e furono un’innovazione dell’architettura indiana. Ricordano dei carri ed ognuno è stato ricavato da un unico blocco di pietra; non furono mai consacrati perché non furono completati dopo la morte del re Narasimhavarman I.
Il tempio Thirukadalmallai è dedicato a Vishnu e fu costruito dai re Pallava per assicurare la protezione di Mamallapuram dall’oceano. Una credenza diffusa afferma che dalla sua costruzione, le altre strutture si preservino senza subire la corrosione da parte del mare.
Molti degli altari nei templi e delle celle sacre nei ratha e nelle grotte non presentano sculture degli dei, facendo sorgere il dubbio che forse non erano utilizzati come luoghi di culto, ma avessero altri scopi, che però restano ancora oscuri. Inoltre è possibile che il sito fosse una sorta di sfida dei re Pallava verso i rivali Chaulukya, per mostrare la loro superiorità nell’arte. Oppure i Ratha e i rilievi sculturei potrebbero essere stati usati come laboratorio di prova a cielo aperto per giungere alla perfezione dello Shore Temple (Tempio sulla spiaggia). Questo spiegherebbe la mancanza di idoli e le insolite posizioni di alcune statue di animali.
Ulteriore supporto a questa ipotesi è il mistero delle sette pagode: a quanto pare il tempio sulla spiaggia sarebbe il solo giunto fino ad oggi, ma avrebbe fatto parte di un disegno più ampio, di un centro religioso che nel tempo sarebbe scomparso, sommerso dal mare. Il violento Tsunami del 2004 rivelò alcuni resti archeologici nascosti in acqua, dando forza a questa ipotesi. Non ci sono ancora prove dell’esistenza di questi altri templi, ma i ritrovamenti di Mamallapuram confermano la presenza di un centro portuale importante e forse il bassorilievo enigmatico era stato pensato appositamente per stupire i viaggiatori all’arrivo in città. All’epoca in cui fu realizzato, le ambiguità letterarie erano frequenti e ricercate, con opere che potevano raccontare due diverse storie in base a come si dividevano le sillabe. Ciò che accomuna le due possibili storie, Penitenza di Arjuna e Discesa del Gange, è la prosperità portata dall’acqua e la determinazione degli eroi protagonisti, che vinsero sui loro nemici. Probabilmente i re Pallava non scelsero a caso le due storie, ma vollero così mandare un chiaro messaggio a sudditi e, soprattutto, nemici, affinché temessero la loro forza e non minacciassero Mamallapuram.
Durante i tour Tamil Nadu: la terra dei templi, Il meglio dell’India del Sud e India e Sri Lanka: Templi, natura e spiagge si potrà scoprire l’antica e affascinante città di Mamallapuram, assieme ad altri importanti centri dello stato, come Chennai e Pondicherry, ex colonia francese, come testimoniato dalle architetture europee ancora visibili. Non lontano da Mamallapuram si scoprirà una ONG che si occupa di tenere vive le arti, l’artigianato e l’architettura locali, mentre nelle vicinanze di Pondicherry si visiterà un’associazione che porta avanti un progetto molto particolare e unico nel suo genere: creare una comunità senza pregiudizi di alcun tipo, in cui chiunque possa sentirsi libero e vivere in pace, e che sia completamente sostenibile ed ecologica.
Mamallapuram è quindi uno dei gioielli del Tamil Nadu, stato dravidico per eccellenza, perché custode delle maggiori testimonianze di questo stile. Sembrerà di camminare in un immenso parco archeologico e respirare nell’aria il glorioso passato di Mamallapuram. Dunque, non ci sono dubbi che durante un viaggio in India del Sud, Mamallapuram è una tappa imperdibile.
Tutti i tour proposti sono pensati per unire luoghi turistici e famosi ad originali esperienze a sfondo sociale, alloggiando in strutture tipiche, conoscendo le persone del luogo e le associazioni che quotidianamente lavorano per le arti, gli individui emarginati, un’economia equa e per l’ambiente. Mamallapuram sarà una splendida tappa durante viaggi pregni ed intensi, che non solo vi porteranno alla scoperta di paesaggi e monumenti, ma anche di culture e persone.
Mamallapuram e le sue meraviglie vi aspettano, venite a scoprirle!
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