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I Limboo o Limbu, chiamati anche Yakthung, sono indigeni Kirati originari della regione himalayana del Limbuwan del Nepal orientale, del Sikkim settentrionale, dell’India e del Bhutan occidentale.
Del popolo Kirati si parla anche nel testo cinese Po-ou-Yeo-Jing, tradotto nel 308 d.C., il quale ne fa cenno riferendosi agli Yi-ti-Sai (barbari confinanti con il nord), un nome che richiama l’esatto equivalente dell’etnia Kirati.
I termini originali distintivi per questa comunità sono, oltre al già citato Yakthung, anche Tsong o Yakthungba. Gli uomini Limbu sono chiamati Yakthumma mentre le donne prendono il nome di Yakthungma.
I testi antichi affermano che Yakthung (o Yakthum) sia un derivato di Yaksha e alcuni interpretano il suo significato come il “vincitore di Yaksha”. In lingua Limbu il termine prende il significato di “eroi delle colline” (Yak= colline, thung o thum=eroi o potenti guerrieri), particolare che collega queste definizioni alle antiche popolazioni dei Kiratis.
Nel corso del tempo alcuni vocaboli sono stati introdotti nella terminologia indigena Yakthung. Uno di questi è Subba, un titolo attribuito dai re Shah esclusivamente ai capi villaggio Limbu. Tale voce non compariva nel linguaggio originario, ma ad oggi pare che le due parole siano quasi intercambiabili.
Da quanto si sa sembra che la storia di questo popolo sia narrata in un testo che porta il titolo di Bhongsoli (tradotto con “Genealogia”), conosciuto anche con il nome di Vanisavali, di cui alcune antiche famiglie conservano ancora delle copie. Le tribù Limboo, in quanto entità subnazionale, sono costituite da centinaia di clan e comunità, suddivise in base al loro luogo di origine.
I Limboo sono stati la prima etnia che ha popolato il Sikkim. Tra l’altro, il nome stesso di questo stato indiano è il risultato della combinazione di due parole: Su, che significa “nuovo” e khyim, che significa “palazzo” o “casa”.
Si stima che la popolazione Limboo ammonti a circa 700.000 abitanti, distribuiti principalmente nei distretti di Sankhuwasabha, Tehrathum, Dhankuta, Taplejung, Morang, Sunsari, Jhapa, Panchthar, Ilam in Nepal.
Questi abitanti sono dislocati tutti all’interno delle zone Mechi e Kosi o “Limbuwan”. Altre percentuali di etnia Limboo si trovano anche nei distretti orientali e occidentali del Sikkim. Una minima quantità di cittadini è inoltre presente nelle città di Darjeelinge Kalimpong nel Bengala Occidentale, di Assam, di Nagaland, in Bhutan e in Birmania. Alcuni, poi, sono recentemente emigrati nel Regno Unito, ad Hong Kong, negli Stati Uniti e in altri paesi.
La cultura Limboo si contraddistingue soprattutto per l’adozione di diverse tipologie di rituali in base ai vari cicli della vita. I Limbus credono che il lignaggio non venga trasmesso per via patrilineare ma piuttosto sia la donna ad ereditare “gli dei” dalla propria madre. Con il matrimonio la donna porta con sé le divinità che saranno poi riconosciute come le “divinità domestiche” che vegliano su tutti i componenti della famiglia.
I riti funebri dei Limboo prevedono la sepoltura e la pratica di due o tre giorni di lutto. La cerimonia funebre prevede che la testa del defunto sia collocata in un “chares ko thal” (una ciotola di ottone) e che le sia posta una moneta sulla fronte.
Di norma vengono chiusi gli orifizi del naso e delle orecchie, oltre a versare dell’alcol sulle labbra del defunto. I Limboo sono soliti celebrare anche il Nikwasamma, un rituale funebre fatto per purificare la casa dai Phedangma, gli spiriti cattivi, dopo il lutto.
Parenti, vicini e visitatori, portano denaro come forma di rispetto e mettono un’offerta sul corpo del defunto. Sempre in base alla tradizione popolare, i figli di una persona deceduta si radono la testa e le sopracciglia come tributo e deferenza al defunto. Questo gesto li fa riconoscere come nuovi eredi della famiglia. Il rituale prevede che i figli seppelliscano il proprio caro avvolgendolo in un drappo bianco e collocandolo in una cassa di legno. Il periodo di lutto può variare a seconda se il defunto è di sesso maschile o femminile.
Tradizionalmente i Limboo seppelliscono i loro morti ma, a causa dell’influenza dell’Induismo, la cremazione sta diventando sempre più popolare.
Qualunque tipo di cerimonia facente parte della cultura Limboo, che sia un matrimonio, un funerale, la soluzione positiva di un conflitto o lo scambio di omaggi, prevede che si consumi alcol. In particolare bevono un tipo di birra artigianale che viene sorseggiata da contenitori chiamati tongba.
C’è infine la tradizione delle danze, che sono in genere organizzate in concomitanza alla presenza di visitatori nel villaggio e, in questa occasione, i giovani hanno la possibilità di ritrovarsi per ballare e fare festa insieme.
L’abito tradizionale Limboo per le donne è il mekhli, mentre quello degli uomini è il taga. Tale abbigliamento, realizzato con tessuto di colore bianco, viene generalmente indossato da uomini e donne durante i rituali di adorazione in quanto simboleggia la purezza.
Il tessuto degli abiti tradizionali è chiamato Dhaka ed è realizzato a telaio con intrecci geometrici. L’arte della tessitura per creare il Dhaka viene tramandata da una generazione all’altra. Gli uomini indossano sciarpe e cappelli creati con questa tecnica mentre le donne indossano saree, camicette e scialli oltre al già citato mekhli.
Nella tradizione e cultura Limboo c’è una grande varietà di capi di abbigliamento e di gioielli, quindi è il caso di descriverli più nel dettaglio.
Ecco i principali indumenti indossati dalle donne Limboo:
Le donne Limboo sono conosciute anche per i raffinati gioielli in oro. Oltre al samyang (oro), indossano anche yuppa (argento), luung (pietre di vetro), ponche (corallo/ambra) e mudhin (turchese). La maggior parte dei gioielli femminili Limboo sono ispirati alla natura.
Ecco alcuni gioielli tipici dei Limboo:
Gli abiti comuni indossati dagli uomini Limboo consistono in:
Questa tradizione nell’abbigliamento è stata introdotta e adottata fino a quando il Nepal ha imposto una politica che promuove il concetto di “una religione, un vestito, una lingua”. Gli Yakthung del Sikkim indossano ancora abiti tradizionali Limboo e molti sforzi sono stati fatti da gruppi come Yakthung Chumlung per aumentare la consapevolezza sull’abbigliamento culturale e il suo patrimonio allo scopo di preservare le radici della propria tradizione.
La casa, per la cultura della popolazione Limboo, corrisponde ad una rappresentazione simbolica di un personaggio femminile ed è collegata a Yuma, una dea della comunità Limbu.
I dettagli delle finestre e delle porte sono ricamati con intagli in legno raffiguranti diversi fiori che vengono utilizzati dai Limboo durante i rituali. Alcuni ricami decorativi raffigurati negli intagli in legno delle porte e delle finestre della casa, sono la riproduzione precisa dei gioielli in oro indossati dalle donne Limboo.
In una casa tradizionale dei Limboo, lo zoccolo del muro è generalmente dipinto manualmente con vernice di fango rosso. Anche questa è una rappresentazione simbolica della patuka (cintura) indossata dalle donne Limboo.
Il principale elemento distintivo della casa è il muring-sitlam o pilastro/colonna principale della casa, che si trova al centro dell’abitazione al piano terra. Questo pilastro è generalmente ritenuto dalla popolazione come il luogo sacro dove risiede la dea Yuma all’interno della casa. Pertanto, per rendere grazie alla dea, eseguono preghiere e offerte rituali proprio attorno al pilastro, in genere due volte all’anno.
Questo tipo di abitazioni normalmente si trovano nel Nepal orientale e nella parte occidentale del Sikkim, in India. Gli edifici sono simili a quelli di altre comunità a causa della contaminazione di tipo culturale che si è venuta a creare tra le diverse comunità che vivono nelle vicinanze. L’evoluzione della forma e degli spazi delle case è stata ispirata dallo stile di vita quotidiano e dalla cultura delle persone che è molto simile in diverse comunità.
Dunque ad oggi non è semplice identificare lo stile Limboo in una casa osservandola solo dall’esterno. A questo ha contribuito l’introduzione dell’elemento simbolico chiamato Silam-sakma nella costruzione della casa che è un componente rituale utilizzato dai phedangma (i sacerdoti tribali) ed è stato un simbolo o logo che identifica la comunità Limboo.
Questo simbolo è a forma di diamante ed è formato da 9 sfaccettature concentriche supportate da due assi al centro, una verticale ed una orizzontale. Ad oggi questo simbolo è visto in luoghi come i cancelli d’ingresso, la ringhiera del balcone della casa, ecc. È anche indossato dalle persone della comunità sul petto nella parte sinistra durante un evento.
Attualmente, questa tipologia di case è in pericolo, poiché rischia di scomparire. Le persone, a causa della dilagante povertà, non sono più in grado di sostenere le spese destinate all’acquisto delle sculture intagliate in legno, cosa che ha portato rapidamente all’estinzione delle attività di artigianato locale, una grave perdita per la tradizione locale.
La popolazione Limboo pratica tradizionalmente un’agricoltura di sussistenza. Riso e mais costituiscono le loro principali colture. Sebbene vi sia abbondanza di seminativi, la produttività è fortemente limitata da una tecnologia che si può definire inefficiente.
I raccolti in eccesso vengono spesso scambiati con alimenti che non possono essere coltivati nella regione. Anche la tessitura della stoffa Dhaka, realizzata a mano tramite piccoli telai fatti di bambù e legno dalle donne Limboo, è vista come una componente importante dell’economia locale. In passato i Limboo erano considerati abili coltivatori dei bachi da seta, infatti tra i Kirati vi erano molti commercianti di questo prezioso filato.
La popolazione Limboo in genere celebra i matrimoni nella cerchia ristretta della propria comunità. Un Limboo non può sposarsi all’interno del proprio clan per un lasso di tempo che copre fino a tre generazioni consecutive a fine di essere certi che non vi siano legami parentali di sangue. Infatti, il matrimonio tra cugini nella cultura Limboo non è consentito. Anche l’unione tra un uomo e una donna al di fuori del proprio clan è possibile se vi è un accordo preciso e mutuo consenso tra i due partner.
In genere i matrimoni sono quasi sempre organizzati dai genitori. Chiedere in sposa una donna è una cerimonia importante. In questa occasione la donna ha la facoltà di chiedere qualsiasi cosa, compresa una cospicua quantità di oro, argento e altro a cui possa ambire. Questa usanza viene praticata per avere conferma e verificare che il futuro sposo sia finanziariamente solido e affermato così da poter mantenere la sposa felice e senza alcun tipo di difficoltà.
Ad alcuni giorni dalla celebrazione del matrimonio, i parenti dell’uomo devono visitare la casa della sposa portando in dono un maialino e bevande di tipo alcolico e analcolico a seconda delle loro possibilità economiche.
Le cerimonie più importanti di un matrimonio Limboo si svolgono nella casa dello sposo piuttosto che in quella della sposa perché la sposa ha il compito di stare con il marito. Ci sono due danze tradizionali speciali per questa cerimonia, una è chiamata yalakma (o dhan nach in nepalese), letteralmente “danza della raccolta del riso”, e Kelangma (o chyabrung in nepalese). La Yalakma è caratterizzata da uomini e donne che ballano in un cerchio lento, mentre il Kelangma consiste in un complesso gioco di gambe sincronizzato con il ritmo dei tamburi. Chiunque può unirsi al ballo che può durare anche molte ore. Lo Yalakma viene anche considerata una celebrazione della stagione del raccolto o di altre occasioni sociali.
Si dice, in base alla memoria locale, che i costumi e le tradizioni di Limbus siano stati stabiliti in un lontano passato dal “Sawa Yethang”, il consiglio di otto re.
La popolazione Limboo segue le regole sociali e le discipline dettate dalle “scritture” Mundhum, un testo religioso, tramandate in modalità orale.
Mundhum infatti è l’antica scrittura religiosa legata alla letteratura popolare dei Limbus che ha radici nell’antica religione indigena del Nepal. Mundhum significa “il potere della grande forza” in lingua Limboo e, in questo libro, si tratta di molti aspetti della cultura, dei costumi e delle tradizioni yakthung che sono stati adottati prima della civiltà vedica nell’Asia meridionale.
Il testo sacro Mundhum è organizzato in due parti: Thungsap e Peysap. Vediamoli ora nel dettaglio.
Il Thungsap Mundhum è stato raccolto, conservato e trasmesso oralmente e tramite il folklore locale fino a quando è stata introdotta l’arte della scrittura. Si tratta di un’epopea composta e recitata sotto forma di canti da Sambas, poeti religiosi e bardi. I sacerdoti Kirat all’inizio erano chiamati appunto “Sambas” dove Sam significa “canto” e Ba significa “colui (maschio) che conosce il Sam”.
Il Peysap Mundhum tratta della religione. È diviso in quattro parti: Soksok Mundhum, Yehang Mundhum, Samjik Mundhum e Sap Mundhum. Il Soksok Mundhum contiene le storie della creazione dell’universo, l’inizio dell’umanità, la causa e l’effetto dei peccati, la creazione di spiriti maligni dell’invidia, della gelosia e della rabbia e la causa e l’effetto della morte durante l’infanzia.
Il complesso libro del Mundhum si estende oltre la spiritualità, fungendo da guida per la cultura, i rituali e i valori sociali. Scritto nell’antica lingua Limboo, ne esistono diverse versioni che variano a seconda della tribù, fungendo da cultura distintiva di ciascun gruppo e inquadrando la loro identità sociale e unità in relazione ad altre tribù e popoli.
L’alto dio dei Limboo è chiamato Tagera Ningwaphung, che può essere tradotto letteralmente con “Corpo Supremo della Conoscenza”. Tagera Ningwaphuma è descritto come l’essenza del potere creatore della vita sulla terra. In forma terrena è adorato come dea Yuma Sammang e la sua controparte maschile Theba Sammang.
La divinità Yuma (letteralmente “Grande Madre” o “Madre Terra”) conosciuta come “Yuma Samyo” o “Niwaphuma” è la più importante e popolare divinità tra alcuni gruppi di Limboo ed è adorata in tutte le occasioni attraverso rituali differenti a seconda della circostanza. Esiste anche una classe sacerdotale Limboo come i Phedangma, Samba, Yeba (maschio) Yeba-Yema (sacerdotessa femmina). Tuttavia, oggi la maggior parte dei Limboo segue la religione Kirat, alcuni si sono convertiti al cristianesimo e inoltre si è affermata anche una tradizione riformista molto diversa, fondata dal guru Limbu Phalgunanda, che istituì la religione ‘Satyahang’.
Come tutte le comunità con antiche radici culturali, anche i Limboo hanno una vasta tradizione in fatto di canto, musica e danza, che si intrecciano con le tradizioni religiose e la spiritualità di questo popolo.
I Limboo credono fortemente in Yumawad, un tipo di scrittura religiosa che è stata tenuta in vita dai capi religiosi e tramandata verbalmente di generazione in generazione. Alcune delle rivisitazioni di Yumawad sono incluse anche nella musica tradizionale Limboo con storie legate alla collettività, ai sogni e alla vita quotidiana. Vi è una ricca tradizione di questa comunità che cantava le proprie canzoni popolari le quali sono state divise per gruppi in base all’argomento trattato, tra i quali vi è anche il canto devozionale.
La danza è un aspetto importante della vita nella comunità Limboo. In base allo stile e alla circostanza, vengono eseguiti diversi tipi di danze:
La danza di guerra: questa forma di danza è conosciuta come Nahangma. Viene eseguita durante la funzione religiosa. Prima della danza viene eseguito il complesso rituale tradizionale Manggena a casa con tutti i parenti consanguinei, che prevede l’uccisione rituale di un animale con la preparazione e la consumazione del pasto in base a precise regole. Dopo il Manggena, viene nuovamente eseguita la danza Nahangma alla quale possono partecipare solo maschi adulti e sacerdoti sciamani. Il rituale tradizionale viene eseguito in base alle regole delle singole tribù e dei clan. Alcune tribù osservano la prescrizione di non mangiare carne di pollo, di maiale o di montone, mentre alcune altre hanno modalità diverse di celebrare il rituale della danza di guerra;
L’alcol occupa un posto di rilievo nella cultura Limboo, specialmente per quanto riguarda la pratica religiosa. L’abitante di etnia Limboo di solito prepara il piatto tradizionale con carni di bestiame domestico allevato in casa come manzo, agnello, montone, pollame, maiale, pesce e yak che invece è presente in allevamenti intensivi. In generale consumano dhal bhat tarkari con sottaceti. Questo piatto è composto da: Dhal (zuppa di fagioli), bhat (riso), tarkari (curry) con carne e diversi tipi di achar (sottaceto). Il cibo è arricchito con erbe aromatiche e medicinali in grande varietà. L’ospitalità Limboo è tra le più calorose. In genere, infatti, i Limbu accolgono gli ospiti offrendo loro, oltre al cibo, la Tongba (una bevanda tradizionale alcolica a base di miglio), la Rakshi (bevanda alcolica tradizionale), la Lassi (bevanda a base di yogurt), acqua e succhi di frutta fatti in casa.
Questo piccolo scorcio di vita rurale dei Limbus, scandita dai tempi delle loro usanze e tradizioni, è solo un piccolo esempio della ricchezza della cultura affascinante e variegata del Sikkim.
L’intento di Conscious Journeys è quello di aiutarvi a conoscere approfonditamente i preziosi valori e la ricchezza spirituale di queste comunità che rappresentano un contributo insostituibile allo sviluppo della consapevolezza individuale del viaggiatore con lo scopo di offrirgli un punto di vista diverso del mondo che abitiamo.
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