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L’Hemis Festival è uno dei maggiori e più celebri festival religiosi del Ladakh, divisione dello stato del Jammu e Kashmir, in India del Nord. È una celebrazione tradizionale e antichissima che si svolge presso il Monastero di Hemis. È un festival vivace e colorato, che celebra l’anniversario della nascita del Guru Rinpoche (o Padmasambhava), considerato una reincarnazione del Buddha. Tutta la popolazione vi prende parte e tutti indossano gli abiti tradizionali. Si svolgono rituali, danze e spettacoli.
Il monastero o Gompa di Hemis è il più grande del Ladakh e vanta anche il più grande Thangka. Si trova a circa 40 km da Leh e sorge non lontano dell’omonimo villaggio. Non si hanno tantissime informazioni sull’origine del monastero, ma da alcuni testi qui rinvenuti, pare che esistesse già nel XI secolo. Fu durante il regno di Sengge Namgyal nel XVII secolo, che divenne celebre in tutta la regione, grazie al sostegno che la dinastia Namgyal concesse alla setta Drugpa, che gestiva il monastero. La storia del monastero è strettamente legata a questo popolare festival, che si svolge solitamente tra giugno e luglio.
Il Guru Rinpoche (“Prezioso Maestro”) o Padmasambhava (“Nato dal Loto”) è venerato come secondo Buddha ed è considerato il primo e più importante diffusore del Buddhismo in Tibet e fondatore dei Buddhismo Tibetano. Visse nell’VIII secolo, ma la sua biografia è un misto di storia e leggende. La storia della sua vita è una incredibile sequenza di prodigi e imprese sovrannaturali. In generale nella tradizione buddhista, la “verità storica” non è il criterio fondamentale seguito nella scrittura delle biografie dei grandi maestri. La maggior parte di queste opere viene composta da insegnanti spirituali per i praticanti, con lo scopo di rafforzare il senso di rispetto verso gli insegnamenti e la dedizione per la loro pratica. Dunque, i racconti delle illuminazioni, delle visioni, delle vicende di vita dei grandi Yogi non sono “storia”, ma insegnamenti di Dharma veri e propri.
Al di là dei dubbi sulla veridicità di alcuni passaggi della biografia di Guru Rinpoche, si può essere completamente sicuri che nell’VIII secolo d. C. un individuo straordinario cambiò irreversibilmente la storia di tutta la regione himalayana.
Nacque nella valle dello Swat, da un loto fiorito nel lago Dhanakosha, formatosi dalle lacrime del padre, e alla nascita aveva già 8 anni. Fu adottato e cresciuto dal re Indrabhuti dell’Uddiyana, ma lasciò il palazzo per dedicare la propria vita al Buddhismo e diventare monaco.
Nel Saor sposò la principessa Mandarava, che diventò la principale delle sue yogini (ebbe 5 mogli, du cui due tibetane e due nepalesi). La sua richiesta di lasciare la corte fu rifiutata, ma egli la sentiva come una limitazione troppo grande. Finse allora di uccidere un suo coetaneo, figlio di un ministro, per essere bandito e poter vagare liberamente dopo il suo spirito lo guidava. Una volta tornato nello Swat con sua moglie rischiò il rogo per essersi sposato da monaco, ma ricevette la grazia per le sue straordinarie capacità. Nel 786 il sovrano del Tibet, Trhisong Detsen, lo invitò nel paese per aiutarlo a convertire la popolazione tibetana. Si racconta che durante l’incontro tra il Guru ed il sovrano, ci fu un terremoto.
Sulla permanenza del guru in Tibet storia e leggenda sono alquanto discordi: la prima suppone che sia rimasto qui 12 anni, la seconda solo 18 mesi. L’anno successivo al suo arrivo, egli sconfisse i demoni della collina di Hepo Ri e questa vittoria divenne l’emblema del trionfo del Buddhismo sulle divinità preesistenti.
Questo festival di due giorni cade il decimo giorno (tse-chu) del quinto mese del calendario tibetano. Durante le celebrazioni i Lama, chiamati “Chhams” eseguono splendide danze mascherate, accompagnati da cembali e tamburi; intinano mantra per invocare i santi buddhisti che affermarono i Buddhismo sulle religioni preesistenti. Uno dei Lama presiede l’intera funzione e ogni 12 anni, nell’anno della scimmia, il festival ha anche una funzione benaugurante; in questa occasione viene mostrato il maestoso “Thangka” di due piani che raffigura il Guru Padmasambhava.
Il monastero viene adornato a festa, vengono mostrati i meravigliosi oggetti artigianali della zona, è un turbinio di colori e gioiosa allegria. Il Guru Rimpoche è venerato come primo diffusore del Buddhismo fuori dall’India ed è una figura molto amata. Migliaia di pellegrini giungono qui da tutta la regione himalayana e si accampano nelle vicinanze del monastero, per prendere parte al festival. Sulla facciata del monastero vengono esposto il Thangka (il grande Thangka solo ogni 12 anni) che raffigura il lama principale dell’Ordine dei Berretti Rossi, Drugpa. Il cortile principale del monastero è invaso dalle danze “Chham”, parte centrale del rituale e della liturgia buddhisti. Esse raffigurano il trionfo del bene sul male e sono accompagnate da spettacoli sacri.
Anche i costumi hanno un enorme valore: i monaci indossano tradizionali abiti lunghi, elaborate maschere e un copricapo; ogni maschera ha un significato speciale ad essa associato. L’abate del monastero, che è considerato la reincarnazione del fondatore, è seduto sul trono principale del cortile e dà il via alle danze e ai festeggiamenti, circondato dai grandi Lama qui riunitisi per l’occasione. Musiche, canti e danze creano un’atmosfera mistica e trascendentale, che travolge i visitatori, immergendoli pienamente nelle celebrazioni buddhiste. Migliaia di fedeli silenziosi pregano davanti ai guru più importanti del Ladakh, in un clima quasi surreale. Si resta estasiati nell’osservare un tale trasporto, incantati dalla bellezza e raffinatezza dei costumi e delle maschere tradizionali. Le danze sono forse il momento più pregno, in quanto costituiscono il punti d’incontro tra terreno e divino e mettono i fedeli in comunicazione con dio.
Alla fine si svolge un rituale simbolico di allontanamento degli spiriti malvagi, rappresentati da una scultura fatta di pasta che viene distrutta. I diversi pezzi rotti vengono, quindi, lanciati in quattro direzioni diverse.
Secondo lo stile caratteristico dei propri viaggi, Conscious Journeys ha pensato ad un itinerario ricco e significativo, che riesca a mostrare un’immagine fedele ed autentica di questa splendida regione. Il viaggio di 14 giorni nel nord dell’India che vi permetterà di assistere all’Hemis festival si chiama: Meditazione, esperienza monastica e trekking nella comunità in Ladakh, e parte dalla capitale Nuova Delhi, e tramite un volo di linea interno, proseguire a Leh, Likir, Lamayuru, il lago Pangong e naturalmente Hemis. L’itinerario ideale per sperimentare la vera essenza della spiritualità buddista in India, anche se questo tour non è proprio per tutti, ma è indicato solo per viaggiatori esperti che vogliono approfondire la cultura e le pratiche del buddismo tibetano.
Si avrà l’occasione di praticare la meditazione, con dei ritiri specializzati, in un centro tradizionale del Ladakh e fare alcuni trekking leggeri, soggiornando in GuestHouse gestite da un’organizzazione di donne. Quale migliore occasione per viaggiare con questo itinerario se non durante l‘Hemis Festival, una cerimonia davvero unica nel suo genere, ricca di fascino, di una spiritualità prorompente. Assistervi significa immergersi totalmente nelle trazioni culturali e religiose di questa regione dell’India del Nord.
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