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“Giungete le mani e dite “Namastè”. Significa: “Io onoro in te il luogo dove risiede l’intero universo. Se tu sei in quel luogo in te, e io sono in quel luogo in me, siamo una cosa sola.”
Leo Buscaglia
La città di Haridwar, unica città sacra della regione dell’Uttarakhand, definita la “porta degli dei”, è uno dei sette gioielli in cui si esprime profondamente l’induismo. Questi sette gioielli sono, infatti, alcune delle principali città sacre dell’India:
Haridwar ha una forte valenza simbolica, molto importante per la spiritualità indiana. È proprio in questo luogo, infatti, che il sacro fiume Gange intraprende il suo viaggio che lo vede bagnare le città sante, dopo essere sgorgato dalle sorgenti Himalaiane e aver percorso tutto il tragitto che lo ha condotto qui. È la prima città che incontra. Qui le sue acque sono limpide e per questo sono scelte per il bagno purificatore. La tradizione indù afferma che, bagnarsi in queste acque, assicura la completa purificazione all’anima, permettendole di accedere alla liberazione del “Nirvana”.
Haridwar ha una lunga storia alle spalle, di cui fa parte il drammatico saccheggio ad opera di Tamerlano nel 1309, che ne deturpò l’originale bellezza. Il suo nome si è trasformato nel tempo: prima Kapilsthan, poi Gangadwar, e infine Mayapuri. Geograficamente, Haridwar si trova alla base del Shivalik, il gruppo di colline che sorgono alla destra del Gange, nel punto in cui il fiume si separa in molti canali modellando delle grandi isole. Sempre secondo l’induismo, è proprio da Haridwar che si intraprende il percorso sacro verso il monte Kailash, al quale è attribuita la definizione di “porta del Paradiso”.
Una leggenda racconta che fu proprio in questo luogo che un Garuda (uccello mitico, messaggero degli dei), portando una brocca in volo, fece cadere qualche goccia dell’acqua della vita, l’Amrita, la ricompensa più desiderata, cui tutti aspirano per ottenere il dono dell’immortalità.
Haridwar è costellata da cinque punti chiave, meta dei pellegrinaggi dei fedeli. Questi luoghi della spiritualità sono:
Si tratta di uno tra i più santi ghats di tutta l’India, conosciuto anche come Brahmakund. Nello specifico, proprio su questo ghat, si svolge il Maha Aarti, un’esperienza imperdibile per chi desidera entrare nello spirito del luogo. La zona in cui si svolge l’Har Ki Pauri ci avvolge in un’esperienza ovattata e ricca di fascino, sia grazie all’atmosfera creata dal rito, sia per la presenza di un isolotto distante solo qualche metro dalla riva, sul quale è stata costruita, alla sommità di alcuni gradini, una torre-orologio che rappresenta una costruzione insolita per un luogo come Haridwar. L’originalità di questa struttura, unita al forte alone di spiritualità che emana, spinge molti fedeli ad affollare il ghat in particolare nelle prime ore del mattino e al tramonto quando, secondo gli indù, è più indicato fare offerte agli dei e pregare. Al di là del fatto di poter o meno fare il bagno purificatore nelle acque del Gange, per il fedele sarà sufficiente farsi guidare dai numerosi sacerdoti che si trovano nei pressi del ghat ed eseguire le loro indicazioni.
la città santa di Haridwar
Il ghat di Kankhal è un luogo famoso per il tempio di Daksh Prajapati. Altre località famose e vicine a questo ghat sono: Sati Ghat, Raj Ghat, Gulab Bagh e Hari Har Ashram. Kankhal è considerata da sempre la dimora invernale di Shiva.
Il tempio di Mansa Devi, consacrato alla divinità omonima, è molto amato dai pellegrini poiché in India la dea è celebre per la sua generosità nell’esaudire le richieste dei suoi fedeli. Il tempio è collocato sulla sommità del Bilva Parvat, sulle colline di Sivalik, e si tratta di un luogo ricco di potenti energie, spesso avvolto dalle nebbie. È possibile arrivarci a piedi o tramite la funivia. Una volta sulla cima, la vista mozzafiato sulla città di Haridwar sarà un vero spettacolo di cui godere appieno.
Il tempio sorge sulla collina nota come Neel Parvat, collocata sull’altra riva del Gange, ad un’altezza di cica 200 metri, e la sua costruzione è datata intorno al 1929. Questo tempio si trova ad una distanza di quattro chilometri dalla stazione di Haridwar. La leggenda narra che la Dea Parvati (consorte di Shiva), uccise proprio in questo luogo i due terribili demoni Chand e Mund. Per raggiungerlo è necessario salire numerosi gradini in un percorso a piedi da intraprendere con pazienza o, in alternativa, utilizzare la funivia.
Il tempio di Maya Devi è forse il più antico luogo di culto di Haridwar. Si erge in città ed è dedicato alla dea Maya. La leggenda narra che, il cuore e l’ombelico della Dea Sati siano caduti nella zona in cui si trova oggi il tempio e, per questo motivo, a volte viene chiamato Shakti Peetha.
I fedeli che visitano la città di Haridwar si recano al fiume sacro al tramonto per pregare durante il Ganga Aarti, circondati dalla luce delle lampade e dei fuochi accesi, immergendosi nelle acque del Gange per chiedere la liberazione (moksha) dalla ruota delle reincarnazioni.
Oltre ai luoghi già citati come destinazione dei pellegrini, non dobbiamo dimenticare anche il tempio di Gorakhnath, dedicato al guru omonimo, e il tempio di Birbhadreshwar. Lungo le sponde del Gange che, attraversando l’India, costeggiano Haridwar sorgono poi molti ashram di vari Sadhu e Yogi, i cosiddetti “saggi” dell’India. Sono luoghi in cui operano scuole di yoga e in cui si pratica la meditazione. I più famosi sono il Parmarth Ashram e il Pawan Dham Ashram, uno dei templi più famosi consacrato ad Hanuman e arricchito con numerosi ornamenti in vetro.
Insieme ad altre tre città sante dell’India, Haridwar accoglie periodicamente, e con varie modalità, la Festa del Kumbh Mela che si svolge nell’arco di dodici anni e durante la quale i fedeli accorrono numerosi per celebrare questo importante rito spirituale dell’India.
Artigianato ad Haridwar
I pellegrini si riversano in massa nelle città che accolgono il Kumbh Mela. Da ricordare poi che, a metà del ciclo, con cadenza di sei anni questa festa viene tenuta a turno, ad Haridwar e ad Allahabad. Il Kumbh Mela merita un approfondimento, in quanto si tratta di una manifestazione religiosa imponente che interessa circa cento milioni di fedeli in tutta l’India. È un momento intriso di forte misticismo, durante il quale i santoni si radunano per confrontarsi sulla loro dottrina e per divulgarne i concetti chiave. Dato il profondo clima di spiritualità che esprime questo evento, per gli occidentali che hanno la fortuna di parteciparvi si tratterà di un’esperienza senza precedenti, capace di suscitare emozioni coinvolgenti.
Il rituale del Kumbh Mela ha il suo fulcro nel bagno purificatore. Gli indù confidano nel fatto che, bagnandosi nelle acque del fiume sacro durante il giorno della luna nuova, potranno ottenere la remissione dei peccati e che questa purificazione sarà estesa anche ai loro antenati. Al sorgere del sole i fedeli si incamminano in fila verso il fiume per il rituale dell’abluzione. Una volta compiuto il rito, vestono indumenti asciutti e puliti continuando con la preghiera e portando doni agli dei. Il prossimo Kumbh Mela ad Haridwar è previsto per il 2022.
Cerimonia del Ganga Aarti ad Haridwar
Nel momento in cui decidete di pianificare un viaggio in India, dovete come prima cosa dotarvi di un’assicurazione sanitaria, indispensabile per viaggiare in tutta tranquillità. Il suggerimento, trattandosi di un territorio molto vasto e con tantissime località importanti, è quello di farvi guidare nella visita da un tour operator esperto, capace di aiutarvi nel rendere questa esperienza unica e irripetibile. Tenete presente che, data la vastità del territorio e le distanze da coprire per visitare i vari siti, è necessario disporre di un tempo sufficiente per poter vivere il viaggio in un’ottica esperienziale il più completa possibile. Sarebbe infatti un vero peccato, attraversare questi territori in tutta fretta spinti solo dal desiderio di “vedere il più possibile”.
Oltre ad offrirvi l’inestimabile opportunità di vivere l’intensità della cultura del luogo, Haridwar e l’India più in generale, risultano essere veri e propri ‘portali’ attraverso i quali la spiritualità assume un aspetto profondo e fortemente coinvolgente. Sono i luoghi dell’anima, attraverso i quali è possibile entrare in contatto con quella parte di noi a cui normalmente non diamo spazio per esprimersi. Haridwar può aiutarci a recuperare quel senso mistico dell’esistenza che abbiamo smarrito nel momento in cui abbiamo permesso alla frenesia del nostro quotidiano, di ingessare le nostre esistenze.
Visitare questi luoghi può essere un’esperienza catartica per la nostra psiche, indolenzita dall’aridità occidentale, privata dal senso del sogno, del tendere al cielo, della speranza. Il popolo indiano, seppure con le contraddizioni che vive, con i problemi che deve affrontare, ha molto da insegnarci a livello di spiritualità. Ogni cultura porta in sé il germe del divino, espresso in base alle proprie origini e alle proprie credenze. L’India è un continente meraviglioso e terribile al tempo stesso. Ha il potere di scuotere le coscienze, di stupire, di affascinare, di impressionare. Un viaggio di questo tipo non può lasciare indifferenti ed è forse per questo motivo che molti lo definiscono “il viaggio della vita”.
Conscious Journeys ha ideato un tour per vivere l’immensa spiritualità dell’India e attraverso questo itinerario, si potranno visitare le importanti città che sorgono lungo le rive del Gange, in un viaggio di 14 giorni.
Tra le importanti città che sorgono lungo il sacro Gange, abbiamo Rishikesh, appunto Haridwar, Varanasi e Calcutta.
Che aspetti parti con noi!
1 comment
Commento di Sileoni Giovanni
Sileoni Giovanni at 17:14
Interessato a viaggio . Una sola persona