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I templi buddisti sono i luoghi sacri per la religione buddista e spesso sono tra le architetture più caratteristiche dell’Asia, sebbene presentino delle differenze a seconda degli stati.
Sono costituiti da più edifici e in genere la loro composizione è suddivisa in questo modo:
I templi buddisti, però, non sono sempre stati edifici: inizialmente i monaci erano asceti, che si spostavano continuamente in tutta l’India centro-settentrionale per divulgare gli insegnamenti di Buddha. Spesso cercavano riparo nelle grotte, ma pian piano nacque l’esigenza di creare dei posti stabili, sia per ospitare i monaci sia per raccogliere i fedeli in preghiera. I primi templi erano semplici grotte decorate e arricchite con diverse sculture dei simboli e delle divinità buddiste, che nel tempo raggiunsero una notevole magnificenza. Una delle testimonianze più antiche e suggestive è conservata nelle grotte di Bhaja e Karli, nello stato indiano di Maharastra. A quell’epoca la sala centrale era chiamata Chaitya ed ospitava il reliquiario di Buddha; col tempo si decise di dedicare un luogo specifico alle sacre reliquie ed il Chaitya fu sostituito dal Vihara.
In India il Buddhismo dovette scontrarsi sin dal III secolo d.C. con la religione induista. Nonostante l’Induismo avesse definito Buddha una delle reincarnazioni di Vishnù, i buddisti rimasero fedeli alla loro dottrina. Dal V secolo d.C., con l’affermazione politica della casta brahminica si assistette al lento ma inevitabile declino del Buddhismo in India e molti Chaitya furono convertiti all’Induismo. La situazione rimase pressoché stabile fino al XII secolo, quando l’arrivo dei musulmani spazzò via il buddhismo, distruggendo i templi e decimando i monaci; l’induismo invece sopravvisse. Come uniche eccezioni rimasero le comunità buddiste stanziate sull’Himalaya, mentre nel resto dell’India fu solo nel XIX secolo che ricomparvero entità buddiste organizzate e furono costruiti nuovi templi.
Nell’area che copre Tibet, Bhutan, zone himalayane e Nepal, il Buddhismo ha assunto una connotazione diversa rispetto a quello indiano o cinese, tanto da essere definito Buddhismo Tibetano. Ciò è avvenuto grazie al Guru Rimpoche, che viaggiò molto per divulgare la dottrina buddista. Dall’VIII secolo d.C. il Buddhismo divenne la religione di stato in Tibet, che all’epoca era molto potente e la sua influenza si espanse velocemente in tutta l’area circostante. Qui i templi buddisti sono chiamati Gompa e i primi furono costruiti con lo stile di quelli indiani, poi assunsero una conformazione propria.
Le strutture cambiano da regione a regione, mantenendo però alcuni elementi base:
In Cina il Buddhismo si diffuse dal I secolo d.C. ed inizialmente i templi buddisti, qui chiamati Sì, seguivano lo stile architettonico indiano. Nel tempo lo schema base, con il Vihara affiancato dal reliquiario (che qui assume il nome di pagoda) e gli alloggi dei monaci subì diversi cambiamenti. Con la diffusione del Buddhismo prese piede la tradizione, da parte di imperatori e nobili, di donare alcuni edifici ai monaci, per mostrare non solo devozione, ma anche prestigio. Di conseguenza anche le architetture dei templi buddisti cominciarono ad assumere uno stile cinese classico, con maggiori dimensioni e diversa distribuzione interna.
Due codificazioni furono fondamentali per la regolamentazione delle costruzioni religiose: quella della dinastia Tang (618-907), che elevava il Vihara a edificio principale a scapito della pagoda e quella della dinastia Song (960-1279) che affermò la regola della Struttura delle Sette parti, che prevedeva sette elementi indispensabili per i templi buddisti, ma escludeva definitivamente la pagoda:
Il comunismo, che prese potere nel paese dal 1949, osteggiò fortemente qualsiasi religione e la rivoluzione culturale di Mao Tse-Tung nel 1966 distrusse o convertì buona parte dei templi buddisti. Oggi il Buddhismo è nuovamente accettato ed alcuni tempi buddisti sono stati ricostruiti.
In Thailandia, Laos e Cambogia i templi buddisti si chiamano Wat e sono composti da due parti; un’area in cui alloggiano i monaci, che spesso presenta anche una scuola, e l’area sacra, che comprende:
Quando si visita un paese sconosciuto, i luoghi sacri sono fondamentali per meglio comprenderne la cultura e le tradizioni. Ciò vale per i templi buddisti come per le chiese o per le moschee. Essendo il Buddismo la principale confessione religiosa di molti paesi dell’Asia, i templi buddisti assumono un ruolo centrale nella scoperta di uso e costumi di tali paesi.
Conscious Journeys ne è consapevole ed infatti include tantissimi templi nei suoi itinerari. In particolare durante i nostri tour si potranno visitare i seguenti templi buddisti.
Il Wat Rong Khun a Chiang Rai, sarà una tappa del tour Alla scoperta della Thailandia: spiritualità, foreste e tribù. È noto anche come Tempio Bianco e la sua costruzione iniziò nel 1997 e pare che il termine dei lavori sia previsto per il 2070. È un tempio molto particolare, sia perché al contempo buddista e induista, sia perché ispirato alla sagrada familia di Barcellona. Realizzato completamente in gesso bianco e specchietti, che riflettono la luce, va nettamente contro la tradizione locale, che li prevede colorati e sgargianti.
Durante entrambi i tour in Thailandia, Alla scoperta della Thailandia: spiritualità, foreste e tribù e I tesori nascosti della Thailandia, è prevista una visita al Wat Phra Kaew a Bangkok. Tra i templi thailandesi questo è considerato il più sacro. È costituito da diversi edifici, è parte del Grande Palazzo reale e custodisce la statua del Buddha di Smeraldo, considerata protettrice della monarchia thailandese.
Un’altra tappa condivisa da entrambi i tour thailandesi è il Wat Arun, anch’esso situato a Bangkok. Fu costruito nel XVII secolo e ha guadagnato il soprannome di Tempio dell’Alba per i suggestivi giochi di luce che si creano alle prime luci del mattino. È costituito da diversi edifici e presenta numerose statue, edificati nel corso del tempo.
Wat Rong Khun
Wat Arun
Wat Phra Kaew
La Pagoda Shwedagon a Yangon è la pagoda buddhista più sacra del paese e custodisce le reliquie di ben quattro Buddha. Ha uno stupa dorato alto ben 98 metri e la leggenda narra che abbia circa 2500 anni, anche se gli archeologi affermano che risalga all’epoca Mon (VI-X secolo). Ben tre itinerari vi condurranno dinnanzi a questo imponente edificio: Birmania trekking, tribù e templi, Il meglio del Myanmar e Essenza della Birmania.
La Valle di Bagan è forse uno dei luoghi più noti e suggestivi della Birmania. Si tratta di una delle aree più sacre non solo della Birmania, ma di tutta l’Asia. In questa verde pianura di soli 40 kmq sono stati costruiti circa 13.000 templi nell’arco di 250 anni (XI-XII secolo). Data l’importanza del luogo, anche in questo caso è tappa di tutti i nostri viaggi in Birmania.
Pagoda Shwedagon
Valle di Bagan
Il Tempio d’oro di Dambulla è un sito archeologico dello Sri Lanka, inserito dal 1991 nella lista dei luoghi Patrimonio dell’Umanità. È il tempio di roccia meglio conservato del paese, con torri alte 160 metri che dominano le pianure circostanti. Nell’area ci sono circa 80 grotte e in 5 di questo sono custodite le principali attrazioni, ovvero statue e dipinti dedicati alla vita di Buddha. Durante i tour Essenza dello Sri Lanka e Tesori dello Sri Lanka potrete venire ad ammirare dal vivo le 153 statue di Buddha qui conservate.
Il Tempio del dente di Kandy è uno dei principali luoghi di pellegrinaggio per i fedeli buddisti. La leggenda narra che dalla cremazione del corpo di Buddha, un canino rimanesse intatto ed esso è custodito in questo sacro tempio, questo tempio è visitabile in tutti i nostri itinerari in Sri Lanka.
Tempio d’oro di Dambulla
Tempio del dente di Buddha a Kandy
Il Monastero di Tabo è il più antico del templi buddisti nella Valle dello Spiti, nel nord dell’India. Situato a 3300m sul livello del mare, tra le montagne himalayane, risale al 996 e, con i suoi 8 templi e 23 chorten, è uno dei maggiori complessi della zona. È un luogo talmente sacro per il buddismo tibetano che nel XIV secolo il Dalai Lama ci trascorse i suoi ultimi giorni. Durante il tour La valle dello spiti, un caleidoscopio himalayano, potrete ammirare la bellezza di questo luogo.
Anche il Monastero di Dhankar è visitabile con lo stesso tour, un viaggio alla scoperta dell’antica capitale dello Spiti, il monastero è arroccato tra le alte vette erose dai venti. È stato incluso nella lista dei 100 siti più a rischio del mondo dal World’s Monument Fund ed sono state messe in atto raccolte fondi per i lavori di restauro. Conscious Journeys collabora a tale scopo con alcuni suoi partner locali.
Il Monastero di Rumtek, fondato nel XVI secolo, si trova in Sikkim, a 1500 m sul livello del mare ed è il più grande dello stato. Qui vive una comunità di monaci e sono conservate, in uno stupa d’oro, le reliquie del 16° Karmapa, che lo fece costruire. L’itinerario Sikkim e Bhutan prevede una sosta in questo affascinante luogo.
Monastero di Tabo
Monastero di Dhankar
Monastero di Rumtek
Conscious Journeys vi porta alla scoperta del suggestivo monastero buddista di Taktsang a Paro in due itinerari Bhutan, il regno del dragone tuonante e Essenza del Bhutan. Anche noto come Tana della Tigre, questo tempio buddista è legato ad una leggenda: pare che qui giunse il Guru Rimpoche in groppa ad una tigre volante, per diffondere gli insegnamenti buddisti nella regione. Incastonato nel fianco della montagna, questo monastero toglie il fiato ed è immerso in un’atmosfera che non ha eguali.
Monastero di Paro
Monastero di Paro
Durante la visita ai templi buddisti ci sono alcune regole da osservare, al fine di evitare di commettere errori o arrecare offesa alle persone locali. Spesso all’ingresso dei templi buddisti si trovano dei vademecum molto utili, con informazioni base riguardo la vita del Buddha, le pratiche buddiste, le cose da fare e da non fare all’interno del tempio e come relazionarsi ai monaci.
I templi buddisti, attraverso architettura, arte, simbolismo e rituali tradizionali, ci raccontano molto della cultura che li ha creati e delle persone che li visitano quotidianamente. La relazione dell’Uomo con il divino ha assunto connotazioni diverse nel mondo, ma è accomunata dalla stessa sete di sapere, legata alla parte più profonda e comune dell’umanità. Visitare questi luoghi potrà aprire la mente a nuove possibilità, nuovi spunti di riflessione e all’osservazione di realtà così diverse, ma al contempo sorelle. Siamo certi che i templi buddisti si riveleranno alcune delle tappe più significative durante un viaggio in Asia.
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