- by Conscious Journeys
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Preparatevi a scoprire una popolazione asiatica molto particolare, i Vedda, che in questo articolo conoscerete prima nell’aspetto storico e geografico, e poi dal punto di vista della sua cultura e tradizione, soprattutto religiosa e rituale. Se, una volta conquistati dal fascino di un popolo così unico, avrete voglia di conoscerlo da vicino, nella parte finale dell’articolo vi offriremo una soluzione di viaggio “consapevole” che vi permetterà di farlo nel modo più genuino e solidale possibile.
I Vedda (o wanniyala-aetto, veddah, cioè “popolo della foresta”), sono una popolazione aborigena dello Sri Lanka di origine munda (gruppo di tribù Adivasi originarie dell’India).
Questa tribù vive nella giungla presente nell’area orientale del paese e ha come caratteristica peculiare quella di essere composta da cacciatori non stanziali, che si dedicano inoltre alla raccolta di miele e radici. I Vedda trovano rifugio in grotte o capanne, costruite con frasche o cortecce d’albero. Sono suddivisi in piccoli gruppi di famiglie o clan per linea patrilineare.
Potremmo considerare i Vedda come gli eredi della comunità paleolitica che popolava l’isola situata nell’Oceano Indiano circa 18.000 anni fa. L’isola, nel corso dei secoli, fu soggetta a ripetute invasioni dall’India e, per questo motivo, i Vedda furono obbligati a rifugiarsi nelle foreste e a vivere organizzati in villaggi. Per questa ragione molti sono stati inglobati dai tamil e dai singalesi. Attualmente soltanto un piccolo numero di Vedda mantiene viva la propria cultura e le tradizioni tramandate dai loro antenati.
I Vedda che parlano singalese solo collocati soprattutto nella zona a sud-est del paese, principalmente nel distretto di Uva. Per quello che riguarda invece la regione Centro-Nord, sono presenti nella zona di Anurādhapura. C’è poi un altro gruppo di Vedda, denominato “Vedda della costa”, che si è stabilito appunto sulla parte costiera ad est dello Sri Lanka, tra le località di Batticaloa e Trincomalee, e questo gruppo parla lingua tamil.
Diamo ora uno sguardo alle tradizioni del popolo Vedda, in particolare dal punto di vista religioso e rituale. Un popolo come i Vedda, infatti, conserva una cultura e una religiosità antiche, preservate soprattutto dall’isolamento che ha protetto questi e altri aspetti della loro vita quotidiana.
In generale il popolo Vedda che vive nel paese pratica una forma di spiritualità che unisce Animismo e Buddismo. Viceversa, i Vedda che sono stanziati sulla costa orientale, fondono l’Animismo con l’Induismo. La peculiarità della religione Vedda è l’adorazione dei propri antenati defunti, chiamati Nae Yaku dai Vedda con idioma singalese. Oltre agli spiriti, i Vedda onorano anche il culto di Kande Yaka, ovvero lo spirito del cacciatore eroico Kande Wanniga, connesso ad un altro spirito di natura superiore dal nome Bilindi Yaka. Entrambi sono presenti alle cerimonie religiose per i defunti ma, la loro funzione primaria, è quella di spiriti protettori della caccia. Per questo ricevono come offerte in sacrificio, alcune parti di animali uccisi, che vengono poi consumate durante il rito insieme ad altri doni. La cerimonia della freccia, di cui parliamo più avanti, è dedicata proprio a Kande Yaka come rito bene augurante.
Questi due orientamenti spirituali dei Vedda, uniti ai Buddisti, agli Induisti e ai Musulmani presenti sull’isola, celebrano la loro religiosità nel complesso del tempio collocato nella città sacra di Kataragama, attestando la piena forma di sincretismo che si è consolidata nell’arco di ben 2000 anni di convivenza. Narra un racconto della tradizione che a Kataragama, il dio induista Skanda (in lingua tamil ‘Murugan’), prese in sposa una ragazza originaria di una tribù del luogo, di nome Valli, che si dice fosse di etnia Vedda.
Nella tribù dei Vedda, il rituale che si svolge in occasione del matrimonio è molto semplice. La sposa lega il polso dello sposo con una corda ricavata dalla corteccia degli alberi (in origine intrecciata proprio dalla futura sposa). Tale gesto rappresenta il nucleo della cerimonia e la simbolica accettazione da parte della donna di quell’uomo come proprio compagno di vita. Per i Vedda il matrimonio è in genere basato sulla monogamia. Il divorzio, invece, è noto e attuato soprattutto nei primi tempi (mesi) della convivenza coniugale. In passato il matrimonio era orientativamente endogamico, ossia si basava sull’usanza di contrarre matrimonio tra appartenenti allo stesso gruppo sociale (casta, clan, meno frequente in famiglia). Tale regola si è modificata di recente con 1/6 dei matrimoni Vedda che si verifica tra cugini di primo grado, oltre a matrimoni misti con le vicine comunità musulmane o tamil, cioè singalesi.
I Vedda celebrano il culto dei morti e lo praticano con devozione. In origine adoravano Nae Yakka (lo spirito parente), praticando rituali che portano il nome di Kiri Koraha, tuttora in voga nelle tribù Vedda di Rathugala, Pollebedda Dambana e nelle tribù dei Vedda Henanigala stanziali nella zona di Mahaweli.
In base al loro orientamento animistico, svolgono rituali coreutici (una danza sciamanica terapeutica scandita dal suono ritmato e frenetico dei tamburi), compiuti intorno ad una freccia conficcata nel terreno.
Questi rituali legati al culto degli antenati sono svolti tramite la mediazione dello sciamano, appunto, durante le danze mistiche e l’evocazione degli spiriti. Lo sciamano ha parte attiva nella comunità del villaggio dello Sri Lanka, ed è una figura importante nello svolgimento delle cerimonie funebri, nelle offerte votive (come riso e latte di cocco) ai defunti ma è anche presente nelle spedizioni di caccia e nella raccolta del miele.
Le tribù dei Vedda hanno adottato la lingua singalese, ma integrando l’utilizzo di alcuni termini particolari (soprattutto in relazione alla foresta e al loro modo di vivere) che non sono di origine singalese e che molto probabilmente discendono dall’idioma parlato in origine dalla popolazione.
Per fare un esempio, in lingua Vedda, la parola ‘amico’ si dice ‘ruhang’ mentre in lingua singalese si dice ‘valuwa’. Sulla costa orientale, invece, ci sono comunità di Wannivala-Aetto che parlano lingua tamil.
In base ad alcune statistiche recenti, il numero dei Vedda in Sri Lanka è composto da circa 500.000 individui.
Il popolo Vedda sta vivendo uno dei suoi momenti storici più difficili. Con tutte le loro forze stanno cercando di proteggere le proprie radici culturali e il loro patrimonio così ricco di tradizioni oltre a rivendicare il riconoscimento della propria lingua. I Vedda sono il popolo aborigeno più arcaico dello Sri Lanka e le loro richieste al governo per salvaguardare la loro unicità sono spesso rimaste inascoltate. Proprio per dare voce alle loro rivendicazioni, durante la ricorrenza della Giornata mondiale delle popolazioni indigene, il 9 agosto dello scorso anno, i componenti di questa tribù si sono riuniti nel villaggio Dambana, che sorge nella giungla nella circoscrizione di Mahiyangana, per celebrare insieme una festa.
Le varie vicissitudini storiche, le guerre e l’espansione incontrollata del Paese, hanno penalizzato il popolo Vedda che vede messo a rischio il proprio prezioso bagaglio culturale e la sua stessa identità. Ecco perché i Vedda hanno deciso di realizzare un’assemblea senza ricorrere agli aiuti del governo ma solo con il supporto di una famosa associazione, la Dilmah Conservation. In una dichiarazione, uno dei capi delle comunità che hanno partecipato all’incontro, ha spiegato che di fatto i Vedda preferiscono che il denaro sia destinato al varo di progetti mirati per lo sviluppo e per l’istruzione e non “sperperato per inutili cerimonie”. Il ‘popolo della foresta’ dichiara che sta incontrando molte difficoltà proprio con il governo in merito alla propria stanzialità nella foresta, e auspica di poter firmare un accordo che gli permetta di risiedere nelle foreste quanto meno parzialmente. Per i Vedda la foresta è tutto: la vivono come casa, come tempio per la preghiera, in essa trovano tutto ciò che è necessario con le erbe medicinali, con la caccia. Negare loro di vivere nella foresta e con la foresta, equivale a privarli del diritto di vivere da uomini liberi e, aggiungono loro stessi, diversamente non saprebbero come continuare a vivere.
Di fondamentale importanza a questo punto è l’impegno del governo affinché protegga queste tribù aborigene e ne conservi a tutti i costi l’unicità culturale e linguistica, impegnandosi anche ad insegnare il loro idioma nelle scuole che frequentano i loro bambini.
Conscious Journeys ha strutturato un viaggio molto accurato per portare i propri viaggiatori in Sri Lanka e dare loro la possibilità di fare esperienza diretta di questo luogo e del suo fascino. Durante il percorso che abbiamo studiato per voi, potrete vivere in prima persona lo spessore e la ricchezza del patrimonio di questo Paese, così importante e da conservare con la massima cura.
Il tragitto si snoderà lungo tutti i principali luoghi di interesse culturali e spirituali. Dirigendoci verso Arugan Bay, incontreremo la città di Kattaragama dove i viaggiatori potranno vivere l’atmosfera mistica delle pratiche religiose che i pellegrini svolgono durante la loro visita ai templi. Sarà proprio in questo villaggio Sri Lanka che potrete incontrare la tribù dei Vedda e fare esperienza della loro cultura millenaria. Un tuffo nel passato, nella vera dimensione uomo-natura, un legame che i Vedda hanno il pregio di coltivare.
E il viaggio proseguirà alla scoperta del Parco Nazionale di Yala, noto per la grande quantità di leopardi in piena libertà da ammirare. Il tour proseguirà poi con diverse tappe di grande impatto che vi mostrerà le peculiarità uniche di uno Sri Lanka che forse non conoscete. I paesaggi si alterneranno tra lagune che brulicano di vita, una fauna ricca di animali di tantissime specie e una natura rigogliosa che si esprime con paesaggi mozzafiato.
Avendo da sempre a cuore l’integrità e la protezione delle culture dei paesi in cui pianifichiamo i tour per i nostri viaggiatori, noi di Conscious Journeys abbiamo fatto in modo da dare il massimo beneficio, direttamente o indirettamente, alla popolazione locale e ci impegniamo costantemente nella salvaguardia dell’ambiente e del bagaglio culturale dei paesi che ci ospitano. Dove abbiamo potuto, abbiamo scelto, come location per i pernottamenti, strutture tradizionali, cercando di rispettare al massimo i criteri di salvaguardia dell’ambiente nell’ottica del turismo responsabile che ci contraddistingue da sempre.
In questo splendido viaggio che, ne siamo certi vi resterà nel cuore, potrete fare conoscenza delle comunità locali e apprendere i vari tipi di progetti in agricoltura biologica che stanno potenziando. Ad Heelova, grazie all’accoglienza della popolazione del luogo, potrete visitare orti biologici e risaie. Con visite guidate assisterete alle tecniche di coltivazione e potrete gustare i profumi e i sapori di spezie, verdura e frutta del posto.
Le case degli abitanti dei villaggi si apriranno, nella loro semplicità, e offriranno ai visitatori il tipico riso al curry, cucinato con le gustose verdure biologiche. Potrete visitare una cooperativa molto attiva, nella città di Kunuregala, che collabora con Altromercato. Questa cooperativa, Selyn, è stata fondata da un avvocato singalese, Sandra Wanduragala, già nel 1994, con l’obiettivo di creare posti di lavoro nella zona rurale e decentrata, dove purtroppo la maggior parte della popolazione è obbligata ad emigrare per cercare un’occupazione.
Questa cooperativa crea giocattoli con la stoffa che viene tessuta a mano tramite i telai tradizionali. I giochi vengono realizzati secondo i criteri della sicurezza e rispettano le normative europee. È grazie a questa iniziativa che l’associazione ha mantenuto e rinforzato la tradizione della tessitura a mano.
Un’altra iniziativa importante che potrete conoscere di persona, è il piano orientato alla conservazione delle tartarughe marine a Kosgoda che prevede di utilizzare una speciale tecnica molto particolare, utile per difendere i nidi di queste stupende creature dagli animali predatori e dai bracconieri senza scrupoli.
Questo viaggio vi permetterà di visitare anche lo splendido ecosistema delle mangrovie, assaporando la bellezza e la quiete che si respira in modo quasi palpabile nel panorama offerto da questo particolare tipo di vegetazione.
Lo Sri Lanka, insieme al popolo della foresta, i Vedda, vi aspettano per condividere con voi uno spaccato del loro vivere quotidiano. Sarà come salire sulla macchina del tempo per tornare ad una dimensione perduta che, questi tempi difficili, ci stanno spingendo a rivalutare.
1 comment
Commento di Medici Vincenza
Medici Vincenza at 9:30
Richiesta informazioni viaggio Vedda, visita all’antica tribù nel cuore dello Sri Lanka
Grazie Vincenza