- by Conscious Journeys
- Filed under India.
L’India è un enorme paese e molto variegato, che può riservare numerose sorprese e con questo articolo abbiamo deciso di riassumere alcune curiosità indiane in modo che in un vostro prossimo viaggio in India, possiate cogliere tutte le sfumature che contraddistinguono questo importante paese.
In un vostro prossimo viaggio in India, potrete notare come tutte le maggiori religioni in questo grande paese trovino rappresentanza, con la costruzione di numerosi luoghi di culto e tante minoranze che professano varie religioni, anche se l’80% della popolazione indiana è Indù.
Le chiese cattoliche cristiane sono molto diffuse in tutto il sud del paese, nella regione del Kerala e a Goa, mentre nella zona di Jewtown di Kochi in Kerala ci sono anche dei templi zoroastriani a testimoniare un lungo passato giudaico. A Mumbai potrete osservare il tempio Parsi e le Torri del Silenzio sulle cime di una collina. I templi Giainisti nell’area di Delhi, nella regione del Rajasthan e Gujarat, con le loro imponenti statue di marmo. Tra le religioni più diffuse troviamo il Sikhismo, la terza dell’India, e vanta il Tempio dorato di Amritsar, considerato uno dei luoghi più spirituali dell’India. Il Tempio del Loto di Delhi è un tempio Bahai ed è uno degli edifici più visitati al mondo. Anche i musulmani trovano numerosi luoghi di culto, per essendo solo il 14% della popolazione indiana, moschee e mausolei sono infatti diffusi in tutto il paese.
Taj Mahal, uno dei tanti patrimoni dell’UNESCO in India
L’India si classifica al 7 posto nella classifica con l’elenco dei paesi che contengono il maggior numero di Patrimoni dell’Umanità dell’Unesco con ben 32 siti.
Il Taj Mahal è probabilmente considerato il simbolo dell’India e uno tra i monumenti più famosi e ammirati al mondo. Oltre al Taj Mahal l’India vanta altri numerosi monumenti inseriti nella lista dell’UNESCO. La lista include meraviglie architettoniche e naturali tra cui i forti del Rajasthan, la ferrovia di montagna della cittadina di Shimla, le colline Nilgiri nel sud del paese, la catena montuosa dei Ghati occidentali, le caverne di Ajanta e Ellora in Maharashtra, la foresta di mangrovie delle Sundarbans nel Bengala Occidentale e molti altri parchi e riserve naturali. I siti patrimoni dell’UNESCO sono solo alcune delle numerose meraviglie culturali, artistiche e naturali che il paese ha da offrire.
In India è consigliato non usare mai la mano sinistra perché essa è considerata impura. La mano sinistra viene utilizzata quotidianamente per l’igiene personale. Tutte le attività non vengono mai svolte con la mano sinistra, dal contare i soldi all’indicare qualcuno o tanto meno toccare un luogo Sacro. Il concetto di usare una sola mano per nutrirsi dipende da tutto un concetto di purezza e di non contaminazione tra ciò che è puro e ciò che invece non lo è.
In India il vegetarianismo fa parte di antiche tradizioni culturali e trova riscontro pratico anche nel cibo da strada in tutto il paese. L’ampio e gustoso menu vegetariano sarà in grado di soddisfare tutti i palati, anche quelli più difficili, con tante ricette a base di lenticchie, riso e formaggio paneer.
Ufficio postale di Hikkim, nel nord dell’India, il più in alto del mondo
Tra le curiosità indiane possiamo affermare che l’India è il paese con il più grande sistema postale del mondo, ha uffici postali ovunque, anche nei loghi più insoliti. La città di Hikkim, nell’Himachal Pradesh, è considerata la sede dell’ufficio postale più in alto del mondo, situato a più di 4.600 metri sopra il livello del mare, mentre sul Lago Dal in Srinagar, Kashmir c’è un ufficio postale galleggiante con la forma di una imbarcazione tradizionale. Negli anni ’70, alcune città del Rajasthan avevano degli uffici postali mobili sopra a dei cammelli, mentre nelle zone montuose e ricche di te del Darjeeling, nel Bengala, venivano utilizzati gli asini.
Nella città sacra di Varanasi sono stati ritrovati antichissimi insediamenti umani risalenti a oltre 3.000 anni fa, e fin da allora è sempre stata abitata. Gli induisti ritengono che sia ancora più antica e creata dal Dio Shiva ben 5.000 anni fa. Varanasi (nota anche con il nome di Benares) è situata in uno dei punti più sacri del fiume Gange. Varanasi è una città unica, scelta dagli induisti come luogo ideale per morire e dove spargere le proprie ceneri lungo il fiume Gange, liberando la propria anima dal ciclo delle reincarnazioni.
Dopo gli Stati Uniti d’America, nel mondo, l’India è il paese con il maggior numero di abitanti che parlano inglese. Le lingue ufficiali in India sono 22 e tra le lingue parlate in India, l’inglese è una di quelle ad essere utilizzata anche dal Governo Centrale. Questa diffusione è dovuta al turismo e alla lunga colonizzazione britannica. Anche se in termini di diffusione è solo il 10% degli indiani a conoscere l’inglese, una minoranza, ma il 10% di una popolazione enorme come quella indiana è comunque un numero molto elevato.
Pellegrini in file per il raduno religioso del Kumbh Mela
Il Kumbh Mela si tiene ciclicamente in quattro luoghi sacri diversi come Allahabad, Haridwar, Ujjain, e Nashik. Quello considerato più importante è quello che si tiene ad Allahabad, nella confluenza dove il sacro fiume Gange si unisce allo Yamuna e al mitologico fiume Saraswati. È un pellegrinaggio indù che si ripete ogni 12 anni e nel corso dei 55 giorni della sua durata si stimano oltre 100 milioni di pellegrini.
Solo perchè si riesce a comunicare bene in inglese, non significa che non si dovrebbe imparare qualche frase nella lingua locale. Gli indiani incoraggiano i viaggiatori a dire qualche parola nelle diverse lingue indiane, Hindi, Bengali, Tamil o una delle altre lingue. Gli indiani sono abituati a sentire una varietà di accenti e non rimarranno perplessi se non pronunciate le parole perfettamente o se la vostra grammatica non è corretta. Gli Indiani hanno un orecchio allenato e tutti i giorni sono abituati a sentire suoni diversi o accenti appartenenti a lingue e dialetti diversi. Potrete incontrare persone che parlano hindi con gli amici, bengali con la famiglia e inglese sul posto di lavoro.
Lo stato federato dell’Uttar Pradesh, dove ha sede il Taj Mahal di Agra e la città sacra di Varanasi, è lo stato indiano più densamente popolato con una popolazione ufficiale di oltre 200 milioni di abitanti. Oltre al famoso Taj Mahal, l’Uttar Pradesh vanta anche la vecchia città Mughal di Fatehpur Sikri, diverse riserve naturali, i complessi Imambara di Lucknow e i siti buddisti a Sarnath.
Tra i più simbolici degli animali indiani, e conosciuto anche come il leone persiano, il leone asiatico era diffuso in tutto il Medio Oriente fino all’India. Al giorno d’oggi invece è divenuta una specie in via d’estinzione che vive solo nel Parco Nazione di Gir, nello stato indiano del Gujarat. Negli ultimi anni la popolazione di leoni asiatici è aumentata, tanto da individuarne alcuni esemplari al di fuori del parco e persino su alcune spiagge.
Mentre gli aridi deserti del Rajasthan in Occidente sono famosi per i terreni aridi dovuti alla mancanza delle piogge, lo stato nord-orientale di Meghalaya è il più piovoso al mondo. Una delle curiosità indiane è confermata nel villaggio Mawsynram nel Khasi Hills che ha una media di precipitazioni annua di 11,873 mm, basti pensare che la media annua delle zone più piovose d’Italia è tra i 2,500 e i 3,500 mm.
Il fiore di Loto, fiore nazionale dell’India
Gli animali indiani tipici, in particolar modo i serpenti e le vacche, sono venerati sin dall’antichità in tutta l’India. Per gli Indù la vacca rappresenta la fertilità e il nutrimento, mentre i serpenti, specialmente il cobra, sono associati alla prosperità. Anche le piante possono avere una valore sacro, ad esempio il Baniano è l’albero sotto il quale Siddhartha Gautama raggiunse l’illuminazione e divenne il Buddha, e simboleggia la Trimurti. Il mango invece è il simbolo dell’amore e si crede che Shiva abbia sposato Parvati proprio sotto una di queste piante.
Infine, il fiore di loto, emerso direttamente dalle acque primitive, è talmente venerato da essere diventato il fiore nazionale dell’India.
Si crede che il suo stelo attinga al centro mistico del mondo. Il centro del loto corrisponderebbe quindi al centro dell’universo, all’ombelico del mondo, mentre il suo stelo e le acque eterne sono ciò che tiene unito tutto il creato.
Il Tempio di Padmanabhaswamy, nella capitale del Kerala, Thiruvananthapuram, non è solo il tempio indù più ricco del mondo, ma è anche il luogo di culto più ricco che sia mai esistito nella storia. Nel 2011 il dipartimento di archeologia indiano ha aperto i compartimenti segreti del tempio per ispezionare gli elementi conservati all’interno e hanno trovato oggetti d’oro, d’argento e pietre preziose per un valore di centinaia di milioni di dollari. Solo gli indù possono entrare nel tempio sacro, mentre tutti gli altri visitatori possono ammirare la vista dalla passerella e visitare il palazzo adiacente appartenente alla famiglia reale Travancore.
Questa è una delle curiosità indiane più utili da conoscere durante un viaggio in India, perchè gli indiani non vedono di buon occhio i contatti fisici, infatti un uomo e una donna che si toccano, si baciano o abbracciano, in India sono decisamente biasimati. Non è nemmeno socialmente accettabile che una donna sia toccata da un uomo che non sia il marito o il figlio, e nel caso del marito, il contatto è consentito solo in privato. Perciò i maschi non dovrebbero mai stringere la mano a una donna indiana a meno che non sia stesso lei a porgerla per prima.
Matrimonio indiano
Il matrimonio rappresenta uno dei momenti più importanti e significativi per la vita di ogni uomo indiano, tra gli Indù i matrimoni combinati costituiscono ancora la norma anche se da diversi anni si cerca di combattere tale pratica.
Se non si trova la persona “giusta” all’interno della comunità, ci si rivolge a professionisti del settore o agli annunci pubblicati sui giornali o su internet.
Prima del matrimonio, tra le usanze indiane, troviamo la formulazione di oroscopi speciali per assicurarsi che la futura coppia sia compatibile, e in caso di esito positivo, si organizza un incontro tra le due famiglie per conoscersi.
Il cricket è sicuramente lo sport più popolare in India. Importato dai britannici durante l’epoca coloniale è divenuto velocemente il più seguito del paese, indistintamente da tifosi di ogni estrazione sociale, e ad ogni partita è capace di scatenare un fortissimo entusiasmo tra la folla, specialmente le partite della nazionale indiana contro quella del Pakistan.
La medicina indiana vanta origini antichissime, tra le tradizioni indiane più antiche, ed è popolare per la concreta efficacia con la combinazione di oltre 2000 erbe e preparati naturali che i medici ayurvedici usano come medicamenti o rimedi assieme alle tecniche di rilassamento. La medicina ayurvedica si basa sulla filosofia Samkhya, sviluppata dagli antichi luminari indiani, i Rishi e pone identica enfasi sul corpo, la mente e lo spirito, condizione indispensabile per la salute globale della persona. Secondo l’Ayurveda, l’obiettivo è la salute, intesa come stato di giusti rapporti dell’energia vitale, per raggiungere la realizzazione della propria evoluzione spirituale.
Tatuaggi indiani, usati come ornamenti
Si ritiene che l’arte dei tatuaggi sia presente in India da oltre 4.000 anni. I tatuaggi sono generalmente molto semplici; per lo più segni tribali o piccole figure composte da diversi piccoli puntini che rappresentano divinità, fiori o simboli legati alla vita domestica. Le donne sono spesso più tatuate degli uomini, presentando tatuaggi ornamentali oppure simbolici collegati alla fertilità. I principali simboli utilizzati sono: i fiori di loto (associati alla felicità), la svastica (un antico simbolo che non ha nulla a che vedere con quella nazista) e i puntini (molto comuni e ritenuti capaci di scongiurare il malocchio).
Il complesso di Jantar Mantar nella città di Jaipur, capitale dello stato del Rajasthan, consiste in una raccolta di diciannove strumenti astronomici tra cui la meridiana più grande del mondo. Il momumento, risalente al XVIII sec. ha portato delle innovazioni nel campo dell’astronomia. Gli strumenti di Jantar Mantar erano infatti utilizzati per preparare le tavole astronomiche e consentivano di prevedere i movimenti del sole e degli astri con l’occhio nudo.
Questa è una delle curiosità indiane più dolci, infatti quando si parla di dolciumi, ogni stato federato dell’India ha la sua specialità culinaria. Il Petha ad esempio è un dolce alla zucca tipico di Agra, il Daulat Ki Chaat è una schiuma di latte che si trova solo a Delhi, i Rosogollas di Bengali sono polpette di latte imbevute di sciroppo, il Gajar Ki Halwa a base di carote tagliuzzate è un dolce molto popolare nel nord dell’India. Oltre a questi troverete anche il budino di riso Kheer, il gelato al pistacchio Kulfi, le polpette dolci di farina di ceci Laddus e la pasta fritta Jalebis. La particolarità dei dolci indiani è che tendono ad essere molto zuccherati e fortemente aromatizzati con spezie e frutti come cardamomo, cannella, chiodi di garofano, zafferano, noce di cocco, acqua di rose o noci.
Le tante spezie indiane
Camminando nei tortuosi vicoli della zona vecchia della capitale dell’India, Delhi, ci si accorge immediatamente che ci stiamo avvicinando al mercato Khari Baoli, grazie all’intensificarsi del forte profumo di spezie. Da almeno 4 secoli questo mercato vende all’ingrosso frutta secca e spezie tipiche. È un mercato molto particolare e sicuramente cattura l’attenzione di tutti i sensi.
Conscious Journeys propone numerosi viaggi in India, per farvi vivere tutte le esperienze più importanti del paese e farvi entrare in stretto contatto con la cultura e le tradizioni indiane.
Visitando la pagina dedicata ai viaggi in India, potrete scoprire tutti gli itinerari da Nord a Sud, di Gruppo e privati.
Partite con noi!
Lascia un Commento