- by Conscious Journeys
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Le capitali Birmania sono state diverse, cambiando spesso in base ai regni che si sono susseguiti nel corso dei secoli. Le dinastie che si sono avvicendate sulla scena politica sono state tante, regni Mon e regni Arakan, alcuni sorti nel settentrione ed altri nelle zone costiere meridionali. Lotte interne e scontri con gli invasori non hanno reso la vita facile a nessun sovrano, fino al definitivo crollo di fronte alla potenza britannica, che ha a lungo dominato gran parte dell’Asia.
Dopo l’indipendenza non andò meglio per la Birmania (o Myanmar), a causa della lunga e terribile dittatura militare che ha detenuto il potere fino a pochi anni fa, limitando notevolmente la libertà e il progresso del paese. Ancora oggi non si può dire che il paese abbia definitivamente voltato pagina e la situazione è ancora tesa, ma i primi passi verso la democrazia sono stati mossi e si spera che presto si giunga una situazione stabile e pacifica.
Pagan
Il primo fu il Regno di Pagan, che riuscì ad unificare i territori che avrebbero poi costituito l’attuale Myanmar; durò per circa quattro secoli, controllando l’intera valle dell’Irrawaddy e gettando le basi per la crescita e la diffusione della cultura birmana.
Sorto nel IX secolo da un piccolo insediamento a Pagan (l’attuale Bagan), nel corso dei successivi 200 anni assorbì i territori circostanti fino alla proclamazione dell’impero tra il 1050 ed il 1060. Tra il XII ed il XIII secolo era uno dei principali imperi del sud-est asiatico. Il suo declino giunse nel corso del XIII secolo, a causa delle ripetute invasioni mongole, con il definitivo crollo nel 1287. Nei successivi 250 anni la scena politica birmana rimase frammentata, dovendo aspettare il XVI secolo per una nuova unità.
Capitale del Regno di Pagan era l’omonima cittadina (oggi chiamata Bagan), celebre per la sua valle costellata di templi e pagode: nell’arco di 200 anni, i sovrani birmani hanno costruito qui oltre 13.000 templi, di cui solo 2.500 sono ancora in piedi. L’UNESCO avrebbe voluto inserire questo sito nella lista Patrimonio dell’Umanità, ma purtroppo la giunta militare che ha a lungo controllato il paese, ha ristrutturato alcuni edifici senza tener conto dello stile architettonico originale e utilizzando materiali troppo moderni e incompatibili con un sito archeologico di tale rilievo.
Ava
Dopo la fine del regno di Pagan, si scatenarono lotte interne per stabilire i successori. Dalla linea di successione maschile nacque il Regno di Myinsaing, che governò la Birmania centrale dal 1297 al 1313. Fu fondato da tre fratelli, Athinkhaya, Yazathingyan e Thihathu, che combatterono contro i Mongoli invasori con il loro esercito. Le capitali Birmania di questo periodo furono Myinsaing (attualmente parte del distretto di Kyaukse, nei territori di Mandalay), Mekkhaya (piccola città a sud di Mandaley) e Pinle (oggi sito archeologico).
Dalla linea di successione femminile nacquero, invece, il Regno di Pinya (1313-1365) e poi il Regno di Ava (1365-1555). All’interno del primo, la provincia settentrionale di Sagaing lottò per l’autonomia e finalmente la ottenne nel 1315, formando il Regno di Sagaing (1315-1365). Tutti questi piccoli regni non riuscirono a riportare pace e unione nel paese, che fu lacerato da continue lotte interne e rivendicazioni del trono.
Delle capitali Birmania di questi regni non tutte hanno conservato la loro magnificenza: a Pinya si possono ancora ammirare alcune antiche rovine; Sagaing è un importante centro religioso e monastico, con tante pagode e monasteri; Ava o Inwa ha avuto una storia più complessa, capitale imperiale di diversi regni dal XIV al XIX secolo, ha subito diversi saccheggi e successive ricostruzioni nell’arco della storia. Dopo una serie di terremoti che la colpirono nel 1839, fu definitivamente abbandonata.
Ad oggi Ava o Inwa resta una meta turistica molto ricercata, nonostante restino ben poche tracce della sua precedente grandezza. La città fu il fulcro dell’omonimo regno fino al 1555 e qui vide la luce una nuova “letteratura birmana”, con nuovi generi poetici e maggiore cura stilistica dei versi. Anche le leggi antiche furono riviste, migliorandole con nuovi codici.
Bago
Dal 1287 al 1552 nella regione meridionale del paese, sorse e mantenne il potere per diversi secoli, il Regno di Hanthawaddy. Ebbe diverse capitali (Martaban oggi Mottama; Donwun; Pegu), di cui Pego o Bago è quella che ha mantenuto il maggior rilievo ed è ancora oggi una importante meta turistica del paese.
Le informazioni sulla fondazione di Bago sono piuttosto contraddittorie, in alcune cronache in lingua Mon la data varia dal 573 al 1152, mentre un trattato amministrativo del XV secolo la fa risalire al 1276-77. Fu la capitale del regno dal 1369 fino alla caduta nel 1538, ad opera della dinastia dei Taungoo, proveniente dalla Birmania superiore, che la mantenne capitale, assieme ad Ava. Nel 1740 l’insofferenza della popolazione Mon sfociò nella restaurazione del Regno di Hanthawaddy, ma durò ben poco, solo fino al 1757.
Nel XVI secolo giunsero i Portoghesi, in cerca di nuovi sbocchi per i loro commerci e nel 1599 conquistarono Bago. La città fu poi saccheggiata più volte e la capitale spostata ad Ava. Negli ultimi anni del ‘700 la ricostruirono, ma ormai il fiume aveva cambiato il suo corso e Bago aveva perso il suo sbocco marittimo, perdendo decisamente importanza.
Contemporaneamente, nella regione costiera a Nord del paese, sorgeva il regno di Mrauk U, con capitale prima Lauggyet e poi Mrauk U. Quest’ultima è ancora oggi un importante sito archeologico, ma storicamente, grazie alla sua vicinanza con il Golfo del Bengala, divenne un importante snodo commerciale ed ebbe anche contatti con i commercianti europei, soprattutto portoghesi e olandesi.
Amarapura
Il Regno fu anche un protettorato del Bengala in diversi momenti, fino all’indipendenza nel 1531, quando prosperò grazie ai contatti con i portoghesi. Continuò fino al XVIII secolo, quando cadde sotto l’invasione del nuovo impero birmano della Dinastia Konbaung, ultima ad aver governato la Birmania dal 1752 al 1885. Proseguì la riforma legislativa iniziata dalla dinastia Toungoo, gettando le basi per il moderno stato del Myanmar. Nonostante ciò, le loro forze furono insufficienti a fermare l’invasione inglese, perdendo tutte e tre le guerre anglo-birmane e soccombendo all’impero britannico nel 1885.
Con la dinastia Konbaung compaiono sulla scena birmana nuove città, accanto a Sagaing e Ava, che avevano già avuto questo titolo in passato, troviamo Shwebo (1752-1760), Amarapura (1783-1821 e 1842-1859) e Mandalay (1859-1885). Queste ultime sono tra le più famose città birmane, tappe obbligate nei tour turistici e luoghi ricchi di fascino e storia.
Amarapura fu fondata nel 1783 come nuova capitale del regno e divenne presto un centro di apprendimento buddhista. Nel 1810 fu colpita da un incendio e dal 1821 la capitale fu spostata ad Ava. Nel 1857 furono avviati i lavori per la nuova capitale, Mandalay, ma le guerre anglo-birmane avevano impoverito il regno e per ovviare alla carenza di fondi, molto edifici di Amarapura furono smantellati e trasportati a Mandalay. Con l’espansione urbana di Mandalay, Amarapura ha perso del tutto la sua autonomia, divenendo un comune.
Yangon
Dal 1826 al 1948 la Birmania fu un possedimento britannico, come gran parte del continente asiatico. Inizialmente le capitali prescelte furono Mawlamyine a Sud e Sittwe a Nord, poi il titolo passò definitivamente a Yangon. Mawlamyine è la quarta città più grande del paese e detiene il titolo di maggiore porto commerciale del Myanmar sud-orientale; Sittwe si trova sull’estuario di tre fiumi ed anch’essa attirò gli inglesi per questa sua posizione strategica per i commerci via mare.
Fondata con il nome di Dagon nell’XI secolo, rimase un piccolo villaggio di pescatori fino al 1755, quando re Alaungpaya la rinominò Yangon e la fece ampliare. Un incendio la distrusse nel 1841 e divenne territorio britannico dopo la seconda guerra anglo-birmana.
Yangon (precedentemente chiamata Rangoon) è l’ex capitale della Birmania, la penultima in ordine cronologico. La sua definitiva espansione cominciò con il dominio inglese e continuò nel periodo del dominio giapponese, durante la II guerra mondiale. È stata la capitale birmana fino ai primi anni 2000, quando il governo militare costruì una nuova città affinché fosse la capitale amministrativa.
Con oltre 7 milioni di abitanti, Yangon resta la città più grande della capitale commerciale del paese, oltre che una meta prediletta dai turisti. È la città con il maggior numero di edifici di epoca coloniale di tutto il Sud-Est asiatico ed il centro storico è quasi intatto, magnificamente preservato negli anni. Celebre è la Pagoda di Shwedagon, la più sacra pagoda buddhista del Myanmar, ed anche il mausoleo dell’ultimo imperatore Mughal, qui esiliato nel 1857.
Naypyidaw
Naypyidaw (in birmano “sede dei Re”) è l’attuale capitale della Birmania. La sede del governo venne spostata nel 2005 da Yangon 320 km più a nord, nel Territorio dell’Unione di Naypyidaw.
Naypyidaw è la sede amministrativa del paese e qui vi risiedono tutte le strutture che accolgono il potere birmano.
La città è stata pianificata con un’urbanistica particolare, divisa in zone distinte per separare le diverse destinazioni d’uso, quelle ad uso abitativo, ad uso militare, commerciale, turistico e ministeriale.
La città è stata progettata con il chiaro intento di facilitare i compiti militari, come i fossati intorno ai palazzi ministeriali, le strade larghe per permettere il decollo o l’atterraggio di aerei in caso di attacco e gestire agevolmente eventuali sommosse militari.
Come si può facilmente immaginare, essendo una capitale giovanissima, non ha tutto quel fascino di storia antica che possono avere altre città al suo confronto, e nonostante i numerosi sforzi del potere militare di far fiorire la città non sta avendo i risultati sperati.
Naypyidaw venne costruita con imponenti obiettivi, palazzi enormi, strade fino a dieci corsie per senso di marcia, e basti pensare che è grande 6 volte la città di New York. Il governo ancora oggi offre incentivi affinché la popolazione si sposti da Yangon a Naypyidaw, ma in pochi decidono di aderire.
Tra gli edifici più importanti abbiamo la Grande Pagoda Uppatasanti, replica della pagoda Shwedagon di Yangon, di 30 centimetri più bassa, costruita nel 2009 e al cui interno è conservata la reliquia di un dente di Buddha; il Pyidaungsu Hluttaw, il Parlamento del Myanmar, composto da 31 edifici, il Palazzo presidenziale e il Municipio.
Conscious Journeys vi porterà in viaggio alla scoperta delle antiche capitali della Birmania, tra cui Yangon, Mandalay, Ava, Amarapura, Bagan etc grazie ai suoi itinerari come Il meglio del Myanmar di 12 giorni, L’essenza della Birmania di 9 giorni, un itinerario più “selvaggio” che vi porterà tra le foreste del paese in aree più remote come Birmania: trekking, tribù e templi di 13 giorni ed infine un itinerario che lo associa ad una bellissima destinazione mare come Birmania e isole Mergui di 16 giorni.
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