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Bikaner è una città dell’India del Nord, più precisamente capoluogo degli omonimi distretto e divisione nello stato del Rajasthan. Fu fondata nel 1486 da Rao Bikaji e fu, in età moderna, capitale di uno Stato indipendente. Bikaner è celebre per lo Junagarh Fort, una delle fortezze più più affascinanti e meglio conservate non solo del Rajasthan, ma dell’India intera. Come anticipato, Bikaner fu fondata nel 1488 da Rao Bikaji, un principe cadetto del clan dei Rathore, figlio più giovane di Rao Jodha, fondatore di Jodhpur, che volle lasciare la corte di Jodhpur per ritagliarsi un regno personale in questa zona del Rajasthan. Sia il deserto circostante che i vari governanti che si successero, eccellenti diplomatici e guerrieri, contribuirono a proteggere Bikaner e a farla prosperare. La leggenda narra che il principe, nel suo peregrinare alla ricerca di un regno, incontrò il mistico Karni Mata che gli predisse che era destinato a superare suo padre in gloria. Nonostante la fortunata predizione, Rao Bika fu costretto a combattere per quasi 30 anni contro i capi locali prima di poter realizzare il suo sogno. Nel corso dei secoli, però, i suoi discendenti seppero proteggere Bikaner dai nemici, facendola diventare un centro di riferimento per le rotte commerciali che attraversavano il deserto del Thar e stringendo alleanze matrimoniali con gli imperatori Moghul. Riuscirono così a garantire potere e stabilità alla città.
Agli inizi del secolo successivo, un’alleanza con i sovrani di Delhi permise a Bikaner di prosperare grazie ai commerci e alle sue manifatture artigianali; infatti vi sorse anche una scuola di miniaturisti. In questo periodo regnò uno dei più noti râja di Bîkâner, Rai Singh I (1571-1611), guerriero e poeta allo stesso tempo. A lungo Bikaner fu un’oasi fiorente nel deserto del Thar e solo con l’espansione delle ferrovie iniziò il suo inesorabile declino, aggravatosi nel XVIII secolo a causa della disgregazione dell’impero Moghul. Nel 1818 la città divenne parte del protettorato inglese. Il maharajah fornì migliaia di cammelli alle truppe inglesi impegnate nelle guerre afghane e Gangâ Singh (1898-1943), penultimo sovrano di Bikaner, istituì il corpo dei cammellieri (Bikaner Camel Corps o Gangâ Risala), una speciale unità militare che combatté al servizio degli Inglesi in Cina, durante la guerra dell’oppio e in Egitto, contro le forze ottomane durante il periodo della I guerra mondiale. Ganga Singh fu anche un personaggio di mondo, famoso ancora oggi per le battute di caccia da lui organizzate per conto di ospiti illustri come il principe di Galles o lo stesso re Giorgio V. Egli fu anche lungimirante e capì che Bikaner necessitava di terreni coltivabili pe poter continuare a crescere. Per questo fu creato il canale Bikaner Gang, che trasformò 285 mila ettari di deserto in terreno coltivabile.
La città vecchia è molto suggestiva, avvolta in un’atmosfera medievale. È circondata da alte mura e conserva splendide Havelis (case signorili tipiche), templi e bazar. Si può accedere al centro storico dalla Porta di Kota, che si apre su vicoli e botteghe senza tempo, che sembrano appartenere ad un’altra epoca.
Junagarh Fort è senza dubbio l’attrazione principale di Bikaner, perfetto esempio di mediazione architettonica tra fortezza militare e reggia lussuosa. Costruito tra il 1588 ed il 1593 col nome di Chintamani per volere del raja Rai Singh, ospita tra le sue maestose mura diversi palazzi, alcuni sostituiti agli originali, ampliati o aggiunti nel corso di quattro secoli dai regnanti successivi. Il prestigio della città si rispecchia nelle tante testimonianze artistiche che ancora custodisce: i migliori artisti e artigiani di quei tempi furono ingaggiati per portare splendore e sfarzo alla città ed ancora oggi possiamo ammirare le loro incredibili creazioni. Al forte Junagarh si accede dalla porta in arenaria gialla “Suraj Prole”, Porta del sole, che infatti è posizionata ad Est. Il muro perimetrale (lungo ben 986 metri) in arenaria rosa è dotato di 37 bastioni e circondato da un fossato (una volta c’era anche un lago), mentre sui Chowks, cioè le piazze commerciali, si affacciano bellissimi palazzi ornati da balconcini, chioschi e tipiche finestre a grata traforata, chiamate jalis. Le costruzioni all’interno si concentrano nel lato sud, creando un insieme pittoresco di cortili, balconate, terrazze, torri e finestre. Le sculture che abbelliscono alcuni i palazzi più sfarzosi, come il Chandra Mahal (Moon Palace) o il Phul Mahal (Flower Palace), sono tra le caratteristiche principali del forte. Karan Singh pianificò nel XVII secolo la costruzione del Karan Mahal, che fu poi ampliato e terminato da suo figlio ed erede Anup e poi ulteriormente da Surat; successivamente altri sovrani aggiunsero il Gaj Mandir (1745 -1787), il Shish Mahal, il palazzo degli specchi, il Chattra Niwas (1872-1887) e la splendida Sala dell’Incoronazione, abbellita con decorazioni a stucco, lacche, specchi e vetro, che si trova nell’Anup Mahal, voluto dal maharaja Surat Singh nel 1788. Molto suggestivo è il Palazzo di Lalgarh, in pietra rossa, voluto dal maharaja Ganga Singh in memoria del padre. È un edificio maestoso, ma non tra i più interessanti o belli che il Rajasthan abbia da offrire, ma merita comunque una visita. Il primo piano è interamente occupato dallo Shri Sadul Museum che ospita una straordinaria collezione degli oggetti personali dei regnanti di Nikaner: dalle fotografie alle mazze da golf, abiti, libri e oggetti di uso quotidiano.Molti altri palazzi arricchiscono la reggia, quali il Chetar Mahal e il Chini Burj risalenti al XIX secolo; il Ganga Niwas o i finemente decorati Chandra Mahal e Phul Mahal, costruiti da Gaj Singh, con dipinti, pannelli di marmo scolpito, cristalli e specchi; oltre ad altre costruzioni minori, in un continuo rimaneggiamento e arricchimento degli spazi, delle decorazioni e degli arredi: tutti piuttosto ben conservati, grazie anche al fatto che, per la sua collocazione geografica e le sue solide alleanze, Bikaner non subì mai distruzioni e saccheggi che generalmente accompagnavano assedi e battaglie, tranne un singolo, ma breve episodio all’inizio del XVI secolo.
Nel cuore della città vecchia sorge anche il Bhandasar Temple, tempio giainista molto suggestivo e dai colori vivaci. È situato più in alto e regala una discreta vista panoramica sulla città. Una leggenda locale racconta che, durante la sua edificazione, fu utilizzato il ghee (burro chiarificato) al posto dell’acqua per la stesura del pavimento e ancora oggi si dice che nei periodi particolarmente caldi il pavimento trasudi burro.
Conscious Journeys vi porta alla scoperta di Bikaner durante il tour Il triandolo d’oro e i deserti del Rajasthan, che in 14 gg di viaggio vi mostrerà le meraviglie di questo stato dorato e meraviglioso. Il tour parte da Nuova Delhi, per poi toccare Agra, Jaipur, Nawalgarh, Bikaner, Jaisalmer, Jodhpur, Ranakpur e Udaipur. Tutte queste splendide città riescono ad affascinare i viaggiatori con il loro carisma singolare e così caratteristico. Un’esperienza che riesce a coinvolgere tutti i sensi, per permettere un’immersione completa nella realtà locale.Accanto alle bellezze architettoniche e al patrimonio storico-culturale, non potranno mancare incontri con le popolazioni e la natura locali, con le ONG e le associazioni con cui Conscious Journeys collabora. Un impegno costante per promuovere la biodiversità e sostenere le fasce più deboli, troppo spesso marginalizzate dal turismo di massa. Il Rajasthan è uno specchio dell’India nelle sue contraddizioni: da un lato le antiche e splendide Havelis trasformate in moderni hotel di lusso; dall’altra buona parte della popolazione vive una povertà estrema. In condizioni simili scegliere itinerari di turismo sostenibile è ancor più decisivo, per non alimentare questo divario, ma anzi cercare di agire nel senso opposto. Bikaner e il Rajasthan aspettano solo di avere un’opportunità per stregarvi e rimanervi nel cuore.
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