- by Conscious Journeys
- Filed under India.
Ranakpur è un villaggio situato nel Rajasthan, stato dell’India settentrionale. Più precisamente Ranakpur si trova nei pressi della città di Sadri, nel distretto di Pali. Dista 162 km da Jodhpur e 91 km da Udaipur e sorge in una valle nella zona occidentale dei monti Aravalli. Ranakpur è una delle località di maggior rilievo del distretto di Pali ed è facilmente raggiungibile percorrendo la strada da Udaipur. È famosa in tutto il mondo poiché ospita quel che è ritenuto il più spettacolare complesso di templi giainisti esistente, generalmente noti proprio come Templi di Ranakpur. Di questi fa parte anche un piccolo tempio dedicato al Sole e gestito per conto della famiglia reale di Udaipur. Oltre che per la magnificenza architettonica dei templi e il numero dei pilastri, I Templi di Ranakpur sono celebri anche per le tante scimmie che vivono nei boschi adiacenti.
Il Giainismo è la religione dei seguaci di Vardhamāna, soprannominato Jina “il vittorioso”, che visse VI secolo a.C. nella regione del Bihar. È una dottrina eterodossa rispetto alla religiosità brahmanica e vedica e mira ad ottenere la liberazione dal ciclo delle vite continue (samsara) e l’eliminazione del karman attraverso pratiche di austerità. Il principale dei Templi di Ranakpur è dedciato ad un’importante figura del Giainismo, ovvero il primo profeta, Adinath.
Le notizie riguardo la costruzione dei templi di Ranakpur sono documentate da una iscrizione su una piastra in rame del 1437, in sanscrito, chiamata Soma-Saubhagya Kavya. Pare che il tempio sia stato costruito da Dhanna Shah, di Ghanerao della comunità Porwal, in seguito ad un sogno rivelatore, con il sostegno di Rana Kumbha, regnate del Mewar nel XV secolo. Una incisione su un pilastro vicino al santuario principale afferma che nel 1439 Deepika, l’architetto cui fu affidata la costruzione, eresse il tempio sotto la direzione di Dharanka, un devoto giainista. Dalle iscrizioni sulla piastra in rame sappiamo anche che si svolsero delle cerimonie, quando il piano terra fu completato. La costruzione terminò nel 1458, ma nell’arco dei secoli il tempio è stato più volte restaurato (l’ultima volta nel 1990 e i lavori durarono 11 anni) e nel XX secolo l’amministrazione è passata nelle mani della società Anandji Kalyanji Trust.
I templi di Ranakpur sono rinomati in tutto il mondo per il loro stile architettonico intricato e superbo. La vastità e la complessità dei templi, però, non hanno inficiato il suo equilibrio architettonico, creando un insieme armonioso ed equilibrato. Le sculture sapientemente scolpite, gli archi monumentali, i delicati intagli, gli eleganti pilastri e le guglie presenti a Ranakpur la rendono un esempio unico nel panorama dell’architettura indiana. Dinnanzi ad un’opera artistica tale, non si può che provare stupore e riverenza per la maestria dimostrata dai suoi artefici. Una leggenda sostiene che la costruzione del tempio abbia richiesto una spesa di ben 99 lakh (in India un Lakh è pari a centomila) di rupie. Il complesso è un affascinante capolavoro scultoreo, dagli esterni agli interni, dai pilastri ai soffitti.
Questi templi sono i più grandi ed importanti edifici gianisti, nonché uno dei cinque principali centri di pellegrinaggio di questa religione. Il complesso dei templi di Ranakpur è dedicato al profeta giainista Adinath ed è posizionato in una valle isolata, sul lato occidentale della catena degli Aravalli; comprende quattro edifici, il tempio di Chaumukha, il tempio di Parsavanath, il tempio di Neminath e il tempio di Surya Mandir, dedicato al sole (fu costruito nel XIII secolo, ma fu distrutto e ricostruito nel XV secolo). Essi sono interamente costruiti in marmo chiaro, che assume diversi colori in base alla luce, e con migliaia di pilastri finemente scolpiti che li sostengono (si dice che sia impossibile contarli tutti).
Il Tempio di Chaumukha ( o tempio delle quattro facce) è il più importante ed è dedicato a Lord Adinath, profeta giainista. È stato progettato come una struttura a quattro facce ed anche le quadruple immagini esposte all’interno simboleggiano la conquista dei 4 punti cardinali (quindi del cosmo), da parte del profeta Adinath. Da solo conta 1444 colonne di marmo, scolpite con dovizia di particolari, che ne sostengono la struttura. Ciò che è incredibile è che non ci siano due colonne uguali tra loro. Ovunque ci si giri si vedono pilastri, ma l’ingegno del progettista ha fatto in modo che, da qualsiasi angolazione la si guardi, si possa sempre vedere l’immagine della divinità, senza che la vista sia mai ostruita. C’è anche una intricata statua in marmo con 108 teste di serpente e moltissime code, di cui non è possibile individuare la fine.
Il tempio è stato costruito su un enorme basamento e vi si accede salendo una meravigliosa scalinata. Dei tre livelli presenti, ai turisti è consentito l’accesso solo al primo. Dalle porte si accede alle corti, che circondano il sacrario centrale (a cui i turisti non possono accedere), dove si trova l’immagine di Adinath. Le sculture in marmo, che lasciano senza parole, e il silenzio reverenziale creano un’atmosfera unica, che trasmette la sacralità del luogo.
L’immagine è circondata da molti piccoli santuari e cupole. Ci sono ben 24 sale con 80 cupole, supportate da 400 pilastri. Le parti superiori e inferiori delle cupole sono collegate da mestose sculture di divinità. Cinque guglie si innalzano sopra le mura e circa 20 cupole dal tetto della sala a pilastri. Ogni guglia ospita un santuario e quello più grande ed importante si rivolge all’altare centrale. I soffitti del tempio sono decorati con volute a foglie e motivi geometrici. Come detto prima, il marmo delle colonne ha la capacità di cambiare colore durante la giornata, in base alla luce che lo colpisce; può andare da oro a blu pallido. Nel mandap (sala di preghiera)ci sono due grandi campane di 108 kg ciascuna ed il loro movimento produce un suono armonioso.
La realizzazione dei templi di Ranakpur fu lunga proprio per la ricchezza di dettagli richiesta. Niente è lasciato al caso, tutto ha un significato, un riferimento, uno scopo.
Rispetto al tempio di Chaumukha, gli altri sono sicuramente meno affascinanti e d’impatto, ma vale comunque la pena visitarli. Il Tempio di Parsavanath, anche conosciuto come Patriyon Ka Mandir, fu costruito a metà del XV secolo ed è famoso per le sue finestre incise, impreziosite dalle raffigurazioni di personaggi di rilievo per il Giainismo. Vicinissimi a questo tempio si trovano gli altri due templi di Ranakpur, uno dedicato a Neminath (ventiduesimo profeta) e l’altro a Surya Narayan (dio del sole). Il Tempio di Surya Narayan ha innumerevoli proiezioni murali con struttura circolare. La vista di Lord Surya che guida il suo carro di sette cavalli è davvero piacevole.
Tappa immancabile per tali meraviglie architettoniche, visitata da tantissimi pellegrini e appassionati d’arte ogni anno, Conscious Journeys include la visita ai templi di Ranakpur India durante il tour Il triangolo d’oro e i deserti del Rajasthan (14 gg): si parte da Nuova Delhi, per poi visitare Agra, Jaipur, Nawalgarh, Jaisalmer, Jodhpur, Ranakpur e Udaipur. Il Taj Mahal, la città rosa, la città blu e i templi di Ranakpur saranno solo alcune delle attrazioni che vi regalerà questo viaggio. Ci saranno anche incontri con le comunità locali e i villaggi, le associazioni e le ONG, in linea con i dettami del turismo sostenibile. Il Rajasthan è uno degli stati indiani più visitati e apprezzati, ma questo viaggio ve lo mostrerà in un modo unico e indimenticabile.
Lascia un Commento