- by Conscious Journeys
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Il Bhutan, un piccolo stato montuoso dell’Asia, nella classifica mondiale che calcola il Prodotto Interno Lordo (PIL) dei paesi, è considerato come uno dei più poveri al mondo, ma già da tempo ha deciso di non misurare la propria ricchezza con valori economici, ma con un nuovo parametro forse più importante, la Felicità Interna Lorda (FIL) del proprio popolo, valorizzando molti di quei fattori che influenzano la felicità delle persone, tra cui l’istruzione, una comunità sana, la vita familiare e la salute mentale e fisica.
Per Prodotto Interno Lordo si intende il valore di tutti i prodotti finiti e servizi prodotti in uno stato in un dato anno, e nella classifica mondiale dei paesi, il Bhutan si posiziona solo al 168° posto (dati aggiornati al 2014) con un PIL pro capite annuo di 2088 dollari americani.
Eppure secondo un sondaggio il Bhutan è anche la nazione più felice del continente asiatico e addirittura l’ottava del mondo, questo perchè adottando il FIL adotta programmi che puntano a migliorare l’istruzione, la protezione dell’ecosistema e a permettere lo sviluppo delle comunità locali, confermando che il benessere è più importante dei consumi.
I soldi non fanno la felicità, basti pensare a nazioni economicamente e tecnologicamente molto più avanzate come la Cina dove i cittadini non sono più felici di 25 anni fa nonostante nel frattempo si sia verificata una crescita esponenziale del PIL. Essendo l’uomo un animale sociale, la comunità in cui vive condiziona il suo benessere materiale e mentale, e come ricorda stesso l’ONU «la ricerca della felicità è un scopo fondamentale dell’umanità».
«Come buddhista, sono convinto che il fine della nostra vita è quello di superare la sofferenza e di raggiungere la felicità. Per felicità però non intendo solamente il piacere effimero che deriva esclusivamente dai piaceri materiali. Penso ad una felicità duratura che si raggiunge da una completa trasformazione della mente e che può essere ottenuta coltivando la compassione, la pazienza e la saggezza. Allo stesso tempo, a livello nazionale e mondiale abbiamo bisogno di un sistema economico che ci aiuti a perseguire la vera felicità. Il fine dello sviluppo economico dovrebbe essere quello di facilitare e di non ostacolare il raggiungimento della felicità».
Dalai Lama
Conscious Journeys promuove due itinerari in Bhutan, con viaggi di turismo responsabile che possano far conoscere nel profondo la cultura e l’identità del paese, salvaguardando quegli stessi valori che per il Bhutan sono indicatori di benessere.
Il Bhutan adotta per questo motivo anche un controllo dei flussi migratori nel proprio paese, e per accedere bisogna contattare il Tourism Council of Bhutan e prenotare il proprio soggiorno attraverso un Tour Operator come Conscious Journeys, riconosciuto da tale organismo.
Gli itinerari proposti da Conscious Journeys sono: Bhutan, il regno del dragone tuonante, che propone il meglio del Bhutan, e un’altro che include la regione indiana del Sikkim, Sikkim e Bhutan.
Ogni viaggio in Bhutan comprende la visita a città importanti come Thimphu ovvero la capitale del Bhutan, Paro dove risiede il monastero Taktsang (Tana della Tigre) consacrato dal Guru Rinpoche che introdusse il Bhuddismo in Bhutan e la città di Punakha ex capitale del Bhutan e sede del Punakha Dzong (palazzo della grande felicità) maestoso edificio che ospita le reliquie sacre del Drukpa e sede del governo del Bhutan fino al 1955.
Per visitare il Bhutan consigliamo sempre di visitare il sito della Farnesina viaggiare sicuri.
Bhutan cartina
Se volete partire alla scoperta del Bhutan quando andare se non durante uno dei festival tipici del paese e che permettono ancora meglio di capire la filosofia di vita del paese?
I festival più importanti sono tre e commemorano tutti il leggendario Guru Rinpoche, considerato come il secondo Bhudda, infatti il festival di Thimphu (tra settembre e ottobre) e il festival di Paro (marzo) ne festeggiano la nascita, e il Nabji Lhakhang Drup (gennaio) festival del piccolo villaggio Nabji nel parco nazionale Jigme Singye Wangchuck, ne loda la capacità di riportare la pace tra i Re in guerra nell’VIII secolo.
Le date di questi festival generalmente sono anche i periodi migliori per visitare il paese dal punto di vista climatico che è influenzato dall’altitudine: è subtropicale in pianura, e diventa progressivamente più freddo man mano che si sale sui pendii dell’Himalaya. Inoltre, è influenzato dal monsone estivo, che porta piogge e nuvolosità diffusa per quasi sei mesi all’anno.
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