Sigiriya, la fortezza in pietra nel cuore dello Sri Lanka

Sigiriya

Sigiriya SRI LANKA

Sigiriya è un sito archeologico situato nello Sri Lanka centrale. L’antico palazzo di Sigiriya, di cui si conservano le rovine, fu costruito nel V secolo, durante il regno di re Kashyapa (477 – 495 d.C.) ed è uno degli otto luoghi Patrimonio dell’umanità dello Sri Lanka ed uno dei luoghi che più affascinano i turisti.

Dopo la morte del re, il palazzo di Sigiriya venne utilizzato come monastero e con questa funzione fu attivo fino al XIV secolo, quando fu abbandonato. Nel 1907 l’esploratore britannico John Still ne ritrovò le rovine ed il famoso archeologo Paranavithana ne decifrò le iscrizioni, pubblicandole successivamente in un’opera in due volumi ‘Sigiri Graffiti’, e scrisse il libro Story of Sigiriya.

In tempi più moderni, per la precisione nel 1982, le rovine sono divenute il set di alcune scene del video della canzone “Save a Prayer” dei Duran Duran.

SIGIRIYA: LA STORIA

Le origini di Sigiriya hanno radici lontane e si confondono tra storia e leggenda. Nei Mahavansaya, i vecchi documenti storici dello Sri Lanka, il re Kashyapa viene descritto come un parricida: murò vivo il padre, re Dhatusena, per usurparne il trono che altrimenti sarebbe spettato di diritto a Mugallan, figlio legittimo.

Questi riuscì a fuggire in India per salvarsi e per anni attese di poter avere la sua vendetta. In questo tempo Kashyapa fece costruire sulla collina di Sigiriya un edificio che avesse al contempo le sembianze di una fortezza e di un palazzo di piacere. Quando Mugallan riuscì a riunire un esercito adeguato per combattere il fratellastro, tornò in Sri Lanka e dichiarò guerra a Kashyapa.

La battaglia si svolse proprio a Sigiriya e vide la vittoria di Mugallan a causa di un fraintendimento tra il re Kasyapa e le sue truppe: testi dell’epoca raccontano che il re salì su un elefante da battaglia per raggiungere una postazione favorevole, ma purtroppo i suoi soldati interpretarono la sua come una fuga e scapparono. Al re, ormai rimasto solo, non restò che suicidarsi trafiggendosi con la sua spada.

Mugallan prese quindi il potere, riportò la capitale ad Anuradhapura e trasformò il palazzo in un monastero.

Un’altra versione della storia narra che fu il re Dhatusena a cominciare la costruzione della fortezza e re Kashyapa si occupò di far terminare i lavori del palazzo di Sigiriya solo dopo la morte del padre. Un’altra ancora descrive re Kashyapa come un latin lover, che volle farsi costruire un intero palazzo di piacere dove poter incontrare le sue amanti, una delle quali lo avvelenò.

La verità dunque si mescola con le leggende e i dubbi restano molti, sia sull’origine del palazzo che sulle circostanze riguardanti la morte di re Kashyapa.

Sigiriya

PIETRA DEL LEONE

La maestosità dell’antico palazzo-fortezza di Sigiriya è ormai solo immaginabile, ma una volta giunti sul luogo, non è difficile capire quanto questa struttura potesse impressionare gli uomini dell’epoca.

Situata su di una possente e nuda collina rocciosa alta 200 metri e per questo soprannominata La Fortezza nel cielo, la sua ombra doveva stagliarsi sulla cittadina di Sigiriya, che si estendeva ai suoi piedi.

Ben due fossati la circondavano ed una scalinata ricavata dalla roccia, oggi in parte sostituita da scale in metallo, conduceva alla sommità della collina e all’ingresso si trovava una statua raffigurante un leone, di cui oggi si possono vedere solo le zampe, da qui il soprannome la Pietra del Leone.

La superficie sulla cima della roccia è di circa 16.000 metri quadrati ed era occupata da edifici di cui oggi restano solo le fondamenta.

La vista panoramica che si offre ai visitatori è strabiliante. Un punto di osservazione alto 200 metri da cui poter ammirare a 360° la magnifica pianura circostante.

È anche presente una ampia vasca scavata nella roccia, che farebbe pensare ad una moderna piscina, ma che più verosimilmente era una cisterna per raccogliere l’acqua necessaria al palazzo.

Restano ancora alcuni dei tanti affreschi che decoravano le pareti del palazzo. John Still scrisse che l’intera facciata era ricoperta di affreschi, ma è probabile che buona parte di queste opere, raffiguranti spesso donne a seno nudo, furono rimosse quando il palazzo divenne un monastero, al fine di non disturbare la meditazione.

Dello Sri Lanka Sigiriya sta diventando lentamente un simbolo, perchè rappresenta ciò che il paese è stato e che ancora conserva, un mix di Storia che si intreccia con la Natura selvaggia.

Sigiriya

VIAGGIO IN SRI LANKA

Nel tour Sri Lanka proposto da Conscious Journeys non poteva mancare la visita a questo luogo ineguagliabile, da cui godrete di una vista panoramica privilegiata; nella piccola ed antica città si pernotterà per due notti, usandola come punto strategico per raggiungere le vicine fabbriche di cioccolato e spezie a Matale e scoprire le tecniche di lavorazione locali e per raggiungere l’antica capitale Anuradhapura.

Per rendere il viaggio quanto più ricco possibile, il tour Tesori dello Sri Lanka vi condurrà in ben cinque degli otto siti Patrimonio dell’UNESCO: l’antica città di Sigiriya, il Tempio d’Oro di Dambulla, la città sacra di Anuradhapura, la città sacra di Kandy e il Parco Nazionale di Sinharaj.

Il turismo sostenibile, però, non vive solo di luoghi indimenticabili, anzi ritiene che l’incontro tra viaggiatori e persone locali sia fondamentale. È per questo che questo tour Sri Lanka comprende incontri con i villaggi e le tante associazioni e cooperative che operano sul territorio.

Tra queste troviamo Selyn Fair Trade, che produce giocattoli ed oggetti in tessuto che giungono in Italia grazie alla partnership con Altromercato; questa cooperativa crea opportunità di lavoro in aree rurali dello Sri Lanka, dando così la possibilità agli abitanti di lavorare senza doversi trasferire in città più grandi.

Presso il villaggio Heeyola vi saranno illustrate le tecniche agricole adoperate nella coltivazione biologica di riso e vegetali. A Tangalle osserverete la tecnica unica utilizzata per proteggere i nidi delle tartarughe marine 24 ore su 24 dai predatori e dai bracconieri.

Ad Arugam Bay assaporerete un pranzo tradizionale preparato dagli abitanti del villaggio Panama e poi vi dirigerete verso il Parco Nazionale di Gal Oya, dove sarete ospitati in un meraviglioso eco-resort proprio nel cuore della foresta e dove potrete fare un safari in barca e, con un po’ di fortuna, avvistare gli elefanti mentre fanno il bagno.

Viaggiare con il turismo consapevole vi farà vivere una esperienza sicuramente unica ed irripetibile, grazie ad un incontro genuino non solo con i luoghi, ma anche con le persone che li abitano.

Avere un contatto diretto con chi in Sri Lanka è nato, vive e lavora, conoscere i villaggi che sfidano i frenetici tempi moderni conservando gelosamente la loro cultura e il loro stile di vita, scoprire e supportare le associazioni che ogni giorno si impegnano per sostenere le persone rimaste ai margini del progresso e del circuito economico, restituendo dignità e valore alle arti tradizionali, che altrimenti la modernità relegherebbe alla storia, sono tutti aspetti che renderanno il vostro tour Sri Lanka un’avventura indimenticabile e pregna di emozioni.

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